Giorgio Parrivecchio, un palermitano alla corte di Dolce&Gabbana

(25/07/2018)

Giorgio Parrivecchio trentenne palermitano, giovane talento pluridecorato delle acconciature per l’alta moda, è stato scelto dall’agenzia Show Division insieme ad altri dieci colleghi italiani, per partecipare al Fashion Show di Como e realizzare le acconciature per l’alta moda di Dolce&Gabbana.

Dopo un percorso formativo internazionale, la Show Division, una agenzia di moda che cura i più grandi eventi del mondo del fashion, ha selezionato in tutto il territorio nazionale, dieci giovani Hair Style che diretti da Guido Palau, come in una catena di montaggio, hanno dato vita a delle acconciature particolari ispirandosi ai personaggi della tradizione popolare del lago di Como, lo stesso paesaggio che ha ispirato Alessandro Manzoni con i suoi “Promessi sposi” ed ha affascinato Byron, Stendhal e, in tempi recenti, George Clooney.

Una location d’eccezione, che Domenico Dolce e Stefano Gabbana non si sono lasciati sfuggire: il Parco Teresio Olivelli, con la sua romantica vista coronata da montagne frastagliate e pini secolari dove far sfilare Kitty Spencer, Emma Weymouth, Maye Musk, Halima Aden, Helena Christensen, Eva Herzigova e l’intramontabile Naomi Campbell.

Lavorare a stretto contato con questi giganti dell’alta moda – dichiara Giorgio Parrivecchio rientra in quelle esperienze uniche che ti segnano la vita professionale e non solo. Poter osservare da vicino i trucchi del mestiere dei colleghi affermati, sviluppa una notevole consapevolezza di quei mestieri che creano per dei clienti internazionali, sicuramente elitari, ma dove la vera emozione sarà quella di riportare questa esperienza nei miei clienti del quotidiano, delle donne in carriera, delle teenagers”.

Di Domenico Dolce e Stefano Gabbana ricorda sempre due frasi che accompagnano la sua attività. “Domenico Dolce afferma che Niente è vecchio e niente è nuovo, Stefano Gabbana, invece, ripete che le loro creazioni possono essere frutto della follia di uno sballamento senza uso di erba”. (G.C.)

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