Fiaccole accese per chiedere verità e giustizia per la strage di via D’Amelio

(20/07/2018)

Oltre un migliaio di persone in corteo per dire “No” ai depistaggi sulla strage di via D’Amelio. Ieri sera a Palermo la tradizionale fiaccolata in memoria del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta ha visto una grande partecipazione, ma è stata caratterizzata anche dal tema forte del momento: la mancanza di una verità su quella carneficina a distanza di 26 anni dall’attentato.

Il processo “Borsellino quater” ha stabilito che sulle indagini ci sono state anomalie e depistaggi e ieri tra i partecipanti il sentimento diffuso era l’indignazione e la voglia di giustizia. Ragazzi, famiglie, associazioni, partiti, sindacati, semplici cittadini, in tanti hanno sfidato una caldissima serata palermitana per partecipare ad una fiaccolata che è diventata ormai un appuntamento fisso del 19 luglio.

Particolarmente folta, quest’anno, la presenza istituzionale e politica. Seminascosto tra la folla, il presidente della Regione Nello Musumeci accompagnato dagli assessori Ruggero Razza, Sandro Pappalardo e Toto Cordaro. Circondata da una delegazione di parlamentari, ha marciato silenziosamente anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Dalla Lombardia è arrivato il sottosegretario all’Interno della Lega, Stefano Candiani e poi i sindaci. Tante le fasce tricolore che hanno punteggiato la serata di ieri, tra tutti non ha fatto mancare la sua presenza il neo primo cittadino etneo Salvo Pogliese, seguito dal gonfalone di Catania.

Il corteo silenzioso ha attraversato la centralissima via Libertà, ha deviato per via Giuseppe Alessi ed ha infine raggiunto via Mariano D’Amelio, dove nel frattempo era montato il palco di un’altra ormai consueta manifestazione, quella delle “agende rosse” animata dal fratello del magistrato ucciso, Salvatore Borsellino che proprio ieri ha chiesto alle istituzioni di “aprire gli archivi dei servizi segreti” per trovare l’agenda scomparsa.

Il popolo della fiaccolata si è raccolto in silenzio davanti al cancello dove il 19 luglio del ’92 il tritolo spezzò le vite del magistrato e degli agenti di scorta. Una preghiera e l’esecuzione dell’inno nazionale hanno concluso la manifestazione.

Spero che questa fiaccolata abbia contribuito a rendere condiviso questo momento di ricordo e di richiesta di verità. Ci sono dei temi rispetto ai quali, in una nazione seria, la politica sta tutta dalla stessa parte. È il caso di questa iniziativa nella quale non ci sono simboli di partito. Paolo Borsellino è un eroe e che vogliamo che si sappia la verità sulla morte dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, sulla mafia, sulle collusioni con lo Stato e su tutto quello che c’è da sapere” – ha commentato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a margine della fiaccolata.

Giampiero Cannella

 

 

 

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