Il partito politico IDV, che doveva rappresentare l’evento socio-politico ereditato da Tangentopoli ed il definitivo
rilancio dell’unità e della questione morale del paese, nell’idea originale dei fondatori, si è rivelato un ingannevole e premeditato strumento imprenditoriale, simulatorio nelle abili ed esperte mani del protagonista mediatico della missione «Mani Pulite», Antonio Di Pietro, alias «il giudice Tonino».
Il Colpo allo Stato
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La storia della prima Repubblica italiana, inizia con le azioni di resistenza all’infiltrazione del comunismo in Italia.
Dalla strage armata di Portella della Ginestra, combinata dentro la miscela esplosiva del movimento separatista
siciliano, la mafia, il servizio segreto italiano e Salvatore Giuliano, a quella parallelamente organizzata in Sardegna da Francesco Cossiga, aleggia in quegli anni l’intrigo del potere con l’O.S. Secret Service USA.
Una strategia che ha fatto dell’Italia un fedele alleato degli U.S.A. anche nel successivo periodo della politica stragista degli anni ‘70 – ‘80 fino a che si è direzionalmente evoluta non più con azioni indirizzate dall’esterno, ma con azioni metodiche di infiltrazione, corruzione e segreti avvicinamenti a tutti i livelli. La missione milanese di «Mani Pulite» è la più micidiale e scatenante di questo cambiamento, sacramentato con l’inchiesta «Tangentopoli», mentre a Palermo proseguiva l’opera dei giudici Falcone e Borsellino, contro la criminalità organizzata. Due inchieste parallele che non si intersecano mai, né sotto il profilo processuale né umano.
Il partito politico IDV, che doveva rappresentare l’evento socio-politico ereditato da Tangentopoli ed il definitivo
rilancio dell’unità e della questione morale del paese, nell’idea originale dei fondatori, si è rivelato un ingannevole e premeditato strumento imprenditoriale, simulatorio nelle abili ed esperte mani del protagonista mediatico della missione «Mani Pulite», Antonio Di Pietro, alias «il giudice Tonino».
Biografia dell'Autore | Mario Di Domenico è nato a Capistrello (AQ) nel 1959. Vive ed esercita a Roma la professione forense. Autore di diverse pubblicazioni di carattere storico culturale: «Gli statuti antichi di Avezzano, aspetti giuridico – economici» (1989 – ‘97); «Cese sui Piani Palentini» (1993), in collaborazione con il dipartimento per la storia del diritto italiano del C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche); la monografia breve su «Andrea De Litio (sec. XIV)» per il Museo di arte sacra diocesana, Piccolomini di Celano (1996); «Antichi percorsi d’acqua…», AA.VV. (1998); «Bonifacio VIII e Le bolle delle indulgenze abruzzesi, 1294 – 1300» (2000); «l’Eremo di Santa Maria del Monte» (2004); «l’indulgenza di dio» (2005); «Il libro municipale della Posta» con il Senatore Giulio Andreotti (2007); «Edifici Sacri» (2008); nel 2017 la riedizione de «lo statuto antico di Avezzano» con Gianni Letta. In ambito professionale «La revisione della rendita I.N.A.I.L.» (1998); «Politica e diritto» (1999); «Dal carro agricolo all’impresa…» (2001); «il colpo allo Stato» (2011). In corso di pubblicazione «Le fonti della Cominio italica» e la collana sulla «Storia medievale dei Marsi». È presente in diverse riviste professionali (Giurisprudenza di merito, Diritto Fallimentare, Temi romana), antologie e riviste periodiche di carattere storico – culturale. È presidente del «Comitato Studi Palentini – Pietro Marso» (1992) e del «Camino della Pace» ente costituito nel 2015 sulla Enciclica «Laudato sì». |
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