Voto di scambio politico-mafioso a Vittoria: “cercasi” giudice a Ragusa, nuovo rinvio (8 maggio)
Vincenzo Ignaccolo si sarebbe trovato nella condizione di dovere giudicare la stessa persona in due diversi processi, nei quali la presunta appartenenza all’associazione mafiosa assume un rilievo centrale
(3 marzo 2020)
Nuovo rinvio dell’udienza del processo ‘Exit Poll’, nato dall’inchiesta per voto di scambio politico mafioso che si è abbattuta come un ciclone sulla città di Vittoria determinando lo scioglimento degli organi comunali. Nulla di fatto, stamane, anche nella seconda udienza, dopo quella del 13 dicembre scorso, per l’astensione del presidente del collegio. In quell’occasione era stato Vincenzo Panebianco a doversi astenere, oggi è toccato a Vincenzo Ignaccolo: sono questi i costi e i disagi di un piccolo tribunale in cui gli organici ristretti mettono i magistrati nella condizione di dovere espletare su più fronti attività che poi determinano situazioni di incompatibilità.
La necessità dell’astensione di Ignaccolo deriva dal fatto che uno degli imputati, Giombattista Puccio, è attualmente sotto processo dinanzi al collegio presieduto proprio dal magistrato, per associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Ghost Trash”, sicché Ignaccolo si sarebbe trovato nella condizione di dovere giudicare la stessa persona in due diversi processi nel quali la presunta appartenenza all’associazione mafiosa assume un rilievo centrale nel contesto dei fatti oggetto di imputazione.
La terza udienza, fissata per l’8 maggio prossimo (di fatto la prima, se finalmente si potrà tenere) dovrebbe finalmente dare il via al processo, essendo stato individuato un nuovo presidente di collegio libero da rischi di doveri di astensione, Andrea Reale.
Il processo vede come imputati Giuseppe Nicosia, ex sindaco di Vittoria, il fratello Fabio ex consigliere comunale ed ex consigliere provinciale, l’ex assessore Nadia Fiorellini, nonché Giombattista Puccio, Raffaele Di Pietro, Venerando Lauretta, Raffaele Giunta, Vincenzo Gallo.