Trasporti: tutele e malattia professionale, queste sconosciute!!
“Mentre dalla Commissione Trasporti UE e da Organismi internazionali quali l’International Labor Organization pervengono repliche alle nostre denunce e alle nostre istanze quotidiane”, alla data odierna né il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, che di sostenibile non ha proprio nulla, a parte leggende metropolitane quali l’elettrico a tutti i costi, è semplicemente vergognoso che non via sia alcuna sensibilità nei confronti di un settore e di una categoria al collasso proprio grazie ai silenzi di politici,sindacati e associazioni”.
Ad affermarlo è Tania Andreoli, presidente della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, L.A.A.I.S che denuncia la totale inerzia delle istituzioni nazionali e regionali in riferimento alle problematiche che interessano il mondo del trasporto. «E se vi fosse realmente l’interesse di smantellare il comparto economico più importante per il quale, soltanto per la Regione Sicilia, si movimentano 12,5 miliardi di Euro di PIL nazionale annuo? Quali siano le motivazioni di tale inerzia e di tali omissioni non è dato sapere. Quello che è certo- continua Andreoli- è che sono aumentati in maniera esponenziale i sinistri stradali che vedono come protagonisti i pesanti, vedi quelli del 28 giugno sull’Autostrada del Brennero, e si continua a morire di malattia professionale, non riconosciuta, a differenza di ciò che accade negli altri Paesi europei.
«Molti colleghi ci hanno lasciato dopo un mese dalla meritata pensione”, spiega il Vice Presidente Giuseppe Neri -, per gravi patologie, quali tumori dell’apparato digerente, malattie cardio-vascolari e diabete, correlate al tipo e alle modalità di lavoro svolto. Eppure queste morti bianche non hanno un nome e nessuno che se ne interessi. Tutto ciò è semplicemente vergognoso!»
La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, L.A.A.I..S., presenterà nei prossimi giorni una dettagliata relazione all’International Labor Organization, Agenzia delle NAZIONI UNITE,, perché occorre cominciare a puntare i riflettori sul dolore di una categoria, quella degli Autisti e degli Autotrasportatori, da troppo tempo ignorata da tutti.
«Occorre creare coscienza critica e consapevolezza nell’opinione pubblica, ricordando a tutti che siamo eroi soltanto sulla carta e a parole-, conclude l’Andreoli-, Qui non ci sono eroi. Ci sono soltanto uomini e donne che vivono sull’asfalto notte e giorno, al freddo e sotto il sole cocente, per assicurare a tutti sicurezza e benessere e che, al contrario, sono costretti a lavorare fino a 90 anni e ad ammalarsi senza vedere riconosciuto alcun diritto. Questo non è più tollerabile!»