SS 514, ieri nessuna riunione del Cipe. La prossima forse il 18 luglio, ma senza il punto sulla Rg-Ct
"Sembra che a tutti i livelli - denuncia il consigliere comunale del Gruppo CasSìndaco, Carmelo Anzaldo - sia calato una sorta di ordine perentorio su questa infrastruttura: meglio non parlarne"
(12 luglio 2019)
“Nella riunione preparatoria del Cipe dello scorso 3 luglio nessun riferimento alla Ragusa-Catania, come volevasi dimostrare. Nessuna riunione del Cipe ieri che, forse, tornerà a riunirsi il 18 luglio, anche se le convocazioni ufficiali non sono state ancora diramate. Ma non è previsto che il futuro dell’infrastruttura che collegherà i due capoluoghi di provincia sia inserito all’ordine del giorno della prossima seduta. Insomma, un quadro a dir poco disastroso quando sembrava che il traguardo potesse essere tagliato da un momento all’altro. E così, invece, non sarà”. E’ il consigliere comunale del Gruppo CasSìndaco, Carmelo Anzaldo, a manifestare, a Ragusa, tutto il proprio dissenso per un atteggiamento a dir poco incomprensibile da parte del Governo nazionale. “Si è cercato di richiedere chiarimenti, di avere qualche informazione – continua Anzaldo – ma tutto tace. Sembra che a tutti i livelli sia calato una sorta di ordine perentorio su questa infrastruttura: meglio non parlarne. Intanto, dalla richiesta di approfondimento proveniente dalla seduta del 4 aprile scorso, sono trascorsi oltre tre mesi e non si sa ancora nulla. In quella seduta, il Cipe, sulla base della nota comune tra Mit e Mef, aveva confermato la rilevanza strategica della realizzazione dell’opera e, al contempo, alle luci delle attuali condizioni economiche e sociali, le criticità sulla sostenibilità del Piano economico finanziario della concessione, demandando le Amministrazioni competenti a porre in essere entro il 13 maggio le determinazioni conseguenti e il Cipe sarà convocato”.
Questo è il punto a cui eravamo rimasti. Da quel momento, il vuoto. “Non bisogna essere chissà quali profeti per comprendere che c’è stata una inversione di tendenza a 360 gradi. Ma perché – chiede Anzaldo – i rappresentanti delle forze politiche che guidano il Governo nazionale non sentono l’esigenza di chiarire al territorio come stanno le cose? Per quanto tempo ancora potrà andare avanti questa pantomima? Siamo sinceramente costernati per la piega che sta prendendo tutta la vicenda. Ma ci sono delle precise responsabilità che non si possono sottacere e che al più presto verranno fuori in tutta la loro gravità”.