Sicilia – editoria: “i soldi ci sono, ma il governo Musumeci non li usa. Si sta facendo morire il settore”
Interpellanza all'Ars della deputata regionale per spingere il presidente della Regione e l'assessore Samonà a utilizzare il milione e mezzo stanziato 18 mesi fa con la cosiddetta finanziaria di guerra
(3 novembre 2021 – Sicilia – editoria – soldi)
“I soldi ci sono, ma Musumeci non li usa, questo governo sta facendo morire l’editoria siciliana”. Il grido di allarme è della deputata regionale del M5S Stefania Campo, che ha presentato un’interpellanza all’Ars per sollecitare il presidente della Regione Musumeci e l’assessore alla Cultura Samonà a tirare fuori dai cassetti il milione e mezzo di euro stanziato 18 mesi fa con la cosiddetta finanziaria di guerra, ma mai arrivato sui conti correnti degli editori siciliani indipendenti che ora rischiano il collasso.
“Dimenticati dall’attuale governo di centrodestra – afferma Campo – gli editori siciliani nei giorni scorsi hanno dovuto protestare pubblicamente affinché i fondi a sostegno dell’editoria dei libri cartacei, circa un milione e mezzo di euro, venissero utilizzati al più presto per mettere quantomeno una pezza alle enormi difficoltà che attraversa il settore e che la pandemia non ha fatto altro che acuire. Eppure sembrava tutto chiaro: si era deciso di destinare questa somma al settore dei libri ma dopo 18 mesi la Regione non ha ancora aperto nemmeno un cassetto. Samonà addirittura si permette di parlare di una presunta ‘inapplicabilità’ della norma stessa, come se questa procedura fosse arrivata da Marte e non dalle decisioni politiche regionali, e parla di incomprensioni con l’assessorato alle Attività produttive, come se stesse parlando di un ente concorrente e non di un collega di governo. Ora, solo dopo le proteste, ha iniziato a blaterare di un possibile bando che nel giro di un anno assegni le risorse a chi ne avrà diritto, senza quindi comprendere che quello lanciato dagli editori siciliani è l’ultimo grido di aiuto prima del baratro”.
“Non ci sono – conclude Campo – più margini di balbettii, di inversioni di marcia, di bandi farlocchi che rinviino la destinazione delle somme addirittura di un altro anno. Se Musumeci e la maggioranza di centrodestra avessero ascoltato le proposte degli editori a quest’ora in Sicilia ci sarebbero biblioteche pubbliche con migliaia di nuovi libri editi nella nostra isola e un settore che avrebbe già tirato un respiro di sollievo. In Sicilia tutto ciò però è ancora utopia, basti pensare che questo governo regionale si è anche dimenticato di partecipare con un proprio stand al Salone del Libro di Torino”.
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