Sfruttamento del lavoro, denunciati i titolari di un’azienda florovivaistica dell’ipparino
Sfruttavano 5 operai richiedenti asilo sbarcati a Pozzallo senza alcun contratto per 10 ore al giorno pagate 30 euro. Li prelevavano alle 5 del mattino davanti ad un centro per richiedenti asilo di Vittoria per poi riaccompagnarli a fine giornata
(2 luglio 2019)
La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria – ha denunciato in stato di libertà i titolari (un vittoriese ed una rumena) di un’azienda florovivaistica dell’ipparino per sfruttamento della manodopera. I controlli sono stati condotti in concorso del personale dell’ASP (Spresal e Siav), dell’Ispettorato del Lavoro e della Polizia Locale competente per territorio per gli abusi edilizi. Nell’azienda in questione sono stati identificati 5 lavoratori di origini centro africane (richiedenti asilo) tutti senza alcun contratto di lavoro. Come spesso accade, una volta all’interno dell’azienda, i poliziotti hanno riscontato molte altre irregolarità, tra cui la mancanza delle più elementari dotazioni di sicurezza tanto che lo Spresal ha elevato una serie di multe. Dal racconto degli operai sono emerse chiare responsabilità a carico dei titolari in ordine allo sfruttamento lavorativo.
Ogni operaio veniva pagato circa 3 euro l’ora; i titolari prelevavano i richiedenti asilo provenienti dal centro Africa, davanti ad un centro per migranti di Vittoria, tutti ragazzi sbarcati a Pozzallo tempo addietro. Dopo averli sfruttati per ore di lavoro li riaccompagnavano al centro e così tutti i giorni, fine settimana la paga per il lavoro prestato ma senza alcun diritto senza alcuna regola rispettata. All’interno dell’azienda vi era anche il solito alloggio privo delle più elementari norme igienico sanitarie, tutto realizzato in difformità alle leggi vigenti. Il Siav ha riscontrato in questo caso che le abitazioni non avevano i requisiti di minimi per ottenere l’idoneità alloggiativa e la Polizia Municipale di Vittoria ha verificato l’irregolarità rispetto alla possibilità di destinare gli immobili a civili abitazioni.
Valentina Frasca