Scaraventa la compagna giù per le scale e minaccia con due coltelli lei e il suocero: arrestato
In manette, grazie alla Polizia di Vittoria, è finito un rumeno di 25 anni. La donna, madre di quattro figli presenti al momento dell'aggressione, ha raccontato che non era la prima volta che l'uomo la picchiava e minacciava così
(3 maggio 2019)
Nella tarda serata dello scorso 1 maggio, la Polizia ha arrestato un rumeno di 25 anni, già noto alle forze dell’ordine, colto nella flagranza dei reati di maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni personali commessi ai danni della compagna convivente. Una Volante del Commissariato di Vittoria, su disposizione della sala operativa, era intervenuta presso un’abitazione per segnalazione di lite in famiglia. Giunti sul posto, gli agenti hanno trovato l’uomo affacciato dal balcone di casa e lo hanno riconosciuto subito perché noto per i suoi numerosi precedenti e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altri reati. Il 25enne era in forte stato di agitazione e con due coltelli da cucina, urlava e minacciava di morte la compagna ed il padre di quest’ultima, intervenuto in difesa della figlia.
I poliziotti hanno capito di dover intervenire tempestivamente, bloccando e disarmando il giovane che, nonostante tutto, continuava ad inveire ed a minacciare di morte sia la compagna, che era riuscita a sfuggire alla sua ira unitamente ai suoi quattro figli minori presenti durante l’aggressione trovando riparo all’interno dell’abitazione di alcuni vicini di casa, sia del suocero con il quale aveva avuto poco prima una colluttazione. La donna ha rivelato che già altre volte era stata aggredita fisicamente dal compagno il quale, in quest’ultima occasione, l’aveva scaraventata giù per le scale e tentato di ferirla con i coltelli, ma grazie all’intervento dei vicini di casa la stessa, insieme ai suoi quattro figli, era riuscita a fuggire, cavandosela con lesioni lievi giudicate guaribili in pochi giorni.
Il rumeno è stato dichiarato in arresto e rinchiuso nel carcere di Ragusa, a disposizione dell’autorità giudiziaria.