Troppi negozi chiusi nel centro di Pozzallo: l’allarme del presidente cittadino di Confcommercio
Giuseppe Cassisi invita i proprietari degli stabili del centro a rendere gli affitti più accessibili e annuncia: “Puntiamo alla creazione di una “local tax”, che comprenda Imu, Tasi e Tari e che sia totalmente deducibile"
(27 febbraio 2019)
Grande preoccupazione da parte di Confcommercio Pozzallo per le numerose chiusure di negozi registrati in questi giorni, ma anche per quelle che si prospettano nel prossimo futuro. “Siamo consapevoli che altre imprese, seppure non lo abbiano dichiarato, chiuderanno i battenti – commenta il presidente cittadino di Confcommercio Giuseppe Cassisi – abbiamo lanciato l’allarme sulla situazione, richiamando l’attenzione su un’area centrale come quella del corso Vittorio Veneto per non parlare delle altre vie principali della città che si stanno progressivamente impoverendo”.
La chiusura, a macchia di leopardo, dei negozi delle vie principali presuppone il fatto, in tempi difficili come questi, che tutti siano più responsabili, oltre ad interrogarsi sulle azioni da intraprendere senza dimenticare che il futuro delle città non può prescindere dalla vitalità del commercio. “Il rischio di desertificazione commerciale dei centri storici (non solo a Pozzallo) – aggiunge Cassisi – è un fenomeno che riduce la qualità della vita dei residenti e l’appeal turistico di ogni contesto urbano. Come Confcommercio non pensiamo ci si possa rassegnare a vedere i nostri centri e le nostre strade sempre più spenti. E noi, per primi, ci siamo messi in gioco per evitarlo. Dobbiamo lavorare per favorire l’incontro tra domanda e offerta, creare le condizioni per ridurre i costi per le imprese e offrire, come contropartita, maggiori garanzie per i proprietari. In questo modo si potrà cercare di limitare il rischio di morosità. Secondo noi, serve una pressione unitaria (associazione di categoria, dei proprietari, delle istituzioni) per introdurre innovazioni assolutamente ragionevoli e difficilmente contestabili. Sicuramente, il caro affitti è una componente determinante, perché le attuali condizioni non consentono al commercio di sostenere canoni di locazione che fino a qualche anno fa rappresentavano la normalità”.
L’appello va quindi direttamente rivolto ai proprietari degli stabili del centro, ai quali Confcommercio rivolge l’invito a creare le condizioni per rendere gli affitti più accessibili, evitando di avere così molti negozi vuoti. Una vetrina spenta crea danno all’immagine della città oltre che alle tasche degli stessi proprietari. “Per favorire il ripopolamento commerciale delle città – aggiunge ancora il presidente Cassisi – puntiamo alla creazione di una “local tax”, che comprenda Imu, Tasi e Tari e che sia totalmente deducibile. Servono insomma meno tasse e più incentivi per gli imprenditori che hanno una attività o che vogliono aprirne una nella nostra città. Sono necessarie strategie che sappiano far vivere nel quotidiano il centro della città. Ognuno di noi – istituzioni, imprese, cittadini – deve amare la propria città. Urge una riflessione, già da subito e prima che il declino sia irreversibile. La questione è seria ed implica una serie di impegni da mantenere. Solo così potremo valorizzare la grande (ma fragile) bellezza di Pozzallo, fatta anche di imprese commerciali. Lo diciamo a chiare lettere: non vogliamo l’agonia del commercio nella nostra città”.
Comunicato stampa