Inferno di Dante: una nuova pioggia di applausi per il ritorno delle anime dannate, a Ragusa
Il regista: "I ragusani ci hanno premiato ancora una volta, con lo stesso calore tributato allo spettacolo nel maggio scorso. Nelle magiche Cave Gonfalone i personaggi acquistano una dimensione più aderente al proprio dolore"
(30 settembre 2019)
“I ragusani ci hanno premiato ancora una volta: è stata calorosissima la pioggia d’applausi con la quale il pubblico ci ha accolto, la stessa che gli spettatori iblei ci aveva riservato già in maggio qui nelle Cave Gonfalone”. Così Giovanni Anfuso, autore della drammaturgia e regista dell’Inferno di Dante, ha commentato la ripresa dello spettacolo, tornato venerdì scorso a Ragusa per tener fede a una promessa presa con quei tanti che allora non erano riusciti ad assistere allo spettacolo. Una promessa mantenuta grazie ai produttori, Vision Sicily e Buongiorno Sicilia, e all’Amministrazione comunale e che ha portato diversi spettatori ad acquistare il biglietto direttamente nel botteghino di Cave Gonfalone. Al termine delle rappresentazioni eri sono stati affettuosi e partecipati gli applausi per i protagonisti: Liliana Randi, che interpreta la Narratrice, Davide Sbrogiò, il conte Ugolino, Angelo D’Agosta, Dante, Ivan Giambirtone, Virgilio, Giovanna Mangiù, Francesca da Rimini, Luciano Fioretto, Ulisse, Corrado Drago, Caronte e l’artista del fuoco Turi Scandura. Consensi anche per i danzatori: Michela Di Francesco, Michael Giannì, Diego La Rosa, Roberta Lazzaro, Mariaelena Pellegrino, Michele Perrotta, Francesco Rizzo, Rachele Ruffino, Rachele Siligato e Rosy Torre. Apprezzamenti da parte del pubblico anche per i costumi, di Riccardo Cappello, per le musiche di Nello Toscano, per le coreografie di Fia Di Stefano e per gli interventi video curati da Mel Pappalardo. “Le Cave Gonfalone – ha ricordato Anfuso – sono nate da un evento terribile: il terremoto del 1693. Si pose il problema di come ricostruire la distrutta Ragusa e da questo luogo venne tratta la pietra che ha fatto nascere un’enorme quantità di opere d’arte, tanto da far proclamare questo territorio Patrimonio dell’Umanità. E da quell’immane lavoro di sottrazione della pietra alle viscere della terra, ci sono rimaste queste latomie, così suggestive da sembrar fatte apposta dagli umani per raccontare le vicende dei dannati”.
“Così – ha aggiunto – Francesca da Rimini, il conte Ugolino, Ulisse, Caronte, in questo luogo magico, sembrano respirare in un modo nuovo, acquistare una dimensione diversa, più confacente alla storia che narrano, più aderente al proprio dolore”.
A contribuire alla buona riuscita dell’Inferno, oltre al Comune di Ragusa e ai produttori Buongiorno Sicilia e Vision Sicily, vanno citati la Regione Siciliana che ha concesso allo spettacolo il proprio patrocinio e la Carat, Camera di Commercio della Sicilia orientale, che sostiene l’iniziativa. Tra gli sponsor anche Naima e Despar.
Comunicato stampa