Chiusa “casa a luci rosse” in via Elia, nel centro storico di Ragusa
Il proprietario di casa, a dire dei residenti già più volte avvisato di quanto accadesse dentro casa sua, è stato diffidato dal far continuare ad esercitare la prostituzione in casa
(16 settembre 2019)
La Squadra Mobile ha chiuso un’altra “casa a luci rosse” a Ragusa in via Elia, nell’ambito dei controlli scaturiti a seguito di numerose segnalazioni pervenute dal vicinato. Ragusa continua ad essere una città virtuosa in ordine alla sicurezza “partecipata”; il cittadino prende parte alle attività di controllo preventivo e repressivo con segnalazioni accurate e precise. Questa partecipazione permette alla Polizia di Stato di effettuare mirati interventi a favore di chi richiede aiuto per garantire sicurezza. Le circostanze sull’utilizzo di case private come luoghi dove praticare il meretricio sono sempre le stesse. Si tratta di attività sicuramente redditizie sia per chi sfrutta il proprio corpo che per i proprietari. I prezzi degli affitti per chi pratica il meretricio sono molto alti, i proprietari di casa chiedono in media 400 euro a settimana per case con rendita mensile ordinaria di 300 euro. I proprietari sono sempre al corrente dell’attività degli affittuari (fingendo il contrario) anche perché solitamente vengono avvisati dai vicini, ma se ne guardano bene dall’avvisare la Polizia, salvo quando chi esercita la prostituzione inizia a non pagare il canone. L’attività della Squadra Mobile è rivolta principalmente all’individuazione di eventuali indici di sfruttamento dell’attività di prostituzione facendo emergere il tutto dall’ascolto di chi si prostituisce. Difficilmente vi è un’attività di sfruttamento, spesso vi sono condizioni di favoreggiamento da parte dei proprietari di casa o di veri e propri “agenti” pronti a trovare clienti. Non sono mancati negli anni arresti per sfruttamento da parte della Squadra Mobile proprio per il continuo incessante lavoro da parte degli investigatori, ma sono rare le occasioni di sfruttamento nel territorio di Ragusa.
Qualche giorno fa i vicini di casa di due donne sudamericane, stanchi di essere importunati dai clienti, hanno avvisato la Squadra Mobile. Cliente e prostitute sono stati condotti negli uffici della Questura di Ragusa dove hanno ammesso che si trattava proprio di un’attività di meretricio. Le leggi vigenti non vietano la prostituzione ma solo il favoreggiamento e lo sfruttamento, pertanto le donne sono state invitate a non recare più disturbo ai vicini ed il cliente è stato congedato dopo le sue dichiarazioni. Il proprietario di casa, a dire dei residenti già più volte avvisato di quanto accadesse dentro casa sua, è stato diffidato dal far continuare ad esercitare la prostituzione in casa. L’uomo, fingendo di essere ignaro di quanto accadesse in casa sua, ha provveduto ad allontanare le due donne, considerato il fatto che non avevano titolo per dimorare avendo il locatario sub affittato l’immobile. Come ormai è consuetudine le donne che si prostituiscono sono itineranti, cambiano città ogni 20 giorni massimo, così da attirare ancora più clienti che cercano incontri sempre diversi trovando la pubblicità su siti internet specializzati. Sono stati avvitai, come di consueto, accertamenti fiscali per appurare la regolarità dei documenti esibiti ed il pagamento delle imposte di registro.
Comunicato stampa