Ragusa, in aumento i casi positivi di persone over 50. “I Comuni iblei sensibilizzino gli anziani”
E’ questa la preoccupazione ventilata da Anteas Ragusa che, con il presidente Rocco Schininà, chiede alle autorità sanitarie iblee di indirizzare ulteriormente l’attenzione verso le fasce più deboli della popolazione
(1 ottobre 2020)
“Il monitoraggio quindicinale dell’andamento del coronavirus nella nostra provincia evidenzia un aumento dell’età media dei nuovi positivi. In particolare, le persone con una età maggiore di 50 anni risultano essere in crescita nelle ultime settimane rispetto al periodo centrale dell’estate”. E’ questa la preoccupazione ventilata da Anteas Ragusa che, con il presidente Rocco Schininà, chiede alle autorità sanitarie iblee di indirizzare ulteriormente l’attenzione verso le fasce più deboli della popolazione, tra queste senz’altro gli anziani.
“Sebbene la circolazione nel periodo estivo sia avvenuta con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani – spiega Schininà – in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali e di aumentata mobilità, ci sono ora segnali di una maggiore trasmissione in ambito domiciliare-familiare, con circolazione anche in persone con età più avanzata. Sono segnali da non sottovalutare se consideriamo che l’età avanzata è collegata a sviluppo di malattia da Covid-19 più grave con esiti peggiori. La cautela è d’obbligo, proprio per essere pronti e non tornare ai giorni bui. Abbiamo visto, purtroppo, e questo lo testimoniano le statistiche degli altri Paesi europei, che con il ritorno alla vita in famiglia, dopo la stagione estiva, i casi tra giovani si trasferiscono prima agli adulti e poi alle persone più deboli, gli anziani. E’ essenziale, dunque, mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuando a rafforzare la consapevolezza della popolazione al rispetto delle misure di controllo. Un appello forte lo rivolgiamo ai Comuni della nostra provincia affinché, per quanto nelle loro possibilità, attivino campagne di comunicazione che abbiano come obiettivo primario proprio gli anziani a cui devono essere continuamente illustrate le regole necessarie per evitare che il contagio si diffonda e che si diffonda proprio tra le fasce più deboli della popolazione. I comportamenti corretti – conclude – possono in qualche modo tutelare tutti”.
(Comunicato stampa)