Protocolli di sicurezza anti-covid: maglia nera ad alcune aziende sciclitane
A ritornare sull'argomento sono FLAI Cgil di Ragusa e Camera del Lavoro di Scicli, dopo la pubblica denuncia di pochi mesi fa
( 5 novembre 2020)
Di seguito il comunicato della Cgil:
A maggio di quest’anno come FLAI Cgil di Ragusa e Camera del Lavoro di Scicli denunciammo pubblicamente che nel versante Scicli-Donnalucata-Sampieri alcune aziende agricole non stavano rispettando gli obblighi di creare condizioni di lavoro improntate alla sicurezza sanitaria per i propri dipendenti, dotandoli di strumenti di difesa della salute degli stessi e come misura di blocco del veicolo di propagazione dell’infezione da coronavirus.
In quella situazione preferimmo lanciare un monito da far giungere ai destinatari, nella speranza che quest’ultimi assumessero pienamente la responsabilità cui sono chiamati come imprenditori, cosi da indurli bonariamente di fornire ai propri dipendenti i dispositivi di protezione antivirus e darsi una impostazione della organizzazione del lavoro rispettosa delle indicazioni impartite dal Governo nazionale, evitando tra l’altro, come è avvenuto in alcuni casi, di caricare i costi delle misure di sicurezza ai braccianti.
Al fine di effettuare una opera adeguata di prevenzione e di sensibilizzazione contro atteggiamenti irresponsabili e di cinico calcolo da parte di alcuni imprenditori, abbiamo, in questi mesi, cercato il dialogo e il confronto con le parti datoriali, perché in noi muoveva la consapevolezza che era possibile far convergere i soggetti interessati verso la assunzione di responsabilità rispetto ai rischi cui soggiacevano i lavoratori e di riflesso le famiglie e la società se non venivano istituite nelle azienda i congegni di sicurezza prescritti e si facevano lavorare i braccianti senza le previste e obbligatorie protezioni.
Va dato atto che, grazie al confronto, molte aziende hanno preso seriamente – e su ciò non avevano dubbi poiché abbiamo sempre creduto nella gran parte della qualità imprenditoriale del nostro tessuto produttivo – le indicazioni impartite dai dpcm in materia di sicurezza sanitaria, adeguandovisi e fornendo i presidi sanitari a tutti i loro dipendenti.
Pur essendo questo un risultato importante da attribuire, oltre che all’intrinseca caratterizzazione sociale delle aziende, anche al confronto franco e costruttivo tra le parti, in cui la capacità di fare sinergia in una ottica di tutela del lavoratore e dell’azienda stessa ha dato risultati non indifferenti, va, tuttavia, denunciato, ora con maggiore determinazione, che qualche sparuta azienda, di grandi dimensioni, sta opponendo ancora resistenza, per scelte inconcepibili o per semplice superficialità, agli obblighi da rispettare in materia di sicurezza del lavoro.