Pignoramenti selvaggi in Sicilia, solo a Ragusa a fine 2021 le procedure di esecuzione immobiliare erano 1700
Campo (M5S): "se ne parli all’Ars, gli assessori Scavone e Armao non si possono nascondere”
(7 gennaio 2022 – pignoramenti – Sicilia – Ragusa)
Pignoramenti selvaggi in Sicilia: impossibile parlarne all’Ars. Resta ad oggi negata, infatti, l’audizione richiesta a ottobre dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, alle commissioni Servizi Sociali e Bilancio, sollecitata da novembre in poi. “Si tratta di un fenomeno allarmante – ricorda Campo – e solo in provincia di Ragusa le procedure di esecuzione immobiliare alla fine del 2021 erano circa 1700. Un fenomeno dovuto alla crisi delle imprese che si ripercuote sulle famiglie. Alcune di queste, purtroppo, non potendo pagare il mutuo, subiscono il pignoramento della prima casa, o del locale dove si svolge l’attività lavorativa, cui segue la svendita dell’immobile a prezzi irrisori. Sono trascorsi quasi tre mesi dalla mia richiesta di audizione, che a quanto pare non è stata fissata per la mancanza di disponibilità congiunta da parte dei due assessori convocati, Scavone per le Politiche sociali e Armao per il Bilancio. Che fanno, si nascondono?” – si chiede la deputata 5 Stelle, che ricorda come “impotenti abbiamo assistito pochi mesi fa all’ennesimo sfratto avvenuto a danno di Fabrizio Licitra, presidente dell’associazione ‘Vittime aste e prezzo vile’, la cui abitazione familiare a Vittoria, del valore di circa 170 mila euro, è stata svenduta all’asta per soli 26.700 euro. A quanti altri casi del genere dobbiamo assistere prima che si intervenga?”.
La deputata Campo ha sollecitato gli enti locali per un sostegno alle famiglie che vivono questa esperienza drammatica e ha depositato un emendamento alla riforma degli Iacp per prevedere una graduatoria parallela nell’assegnazione delle case popolari, riservata esclusivamente a chi subisce la vendita all’asta dell’unica casa.
“L’audizione congiunta nelle commissione Servizi sociali e Bilancio – sottolinea Campo – ha come obiettivo fare assumere alla Regione un impegno istituzionale chiaro, in modo da sostenere gli enti locali nel far fronte a questa piaga sociale, con appositi e idonei fondi, ma a quanto pare gli assessori competenti non hanno manifestato la dovuta sensibilità, partecipando a uno spazio di confronto e di azione nella sede più qualificata, l’Assemblea regionale. Non si capisce quanto tempo ancora si dovrà attendere”.
“Come ci ha riferito – prosegue Campo – lo stesso presidente Licitra, che è anche tra i fondatori della Federazione europea per la giustizia, la situazione si continuerà ad aggravare anche a causa del Covid e non si può stare a guardare con famiglie al collasso e aziende e abitazioni regalate a lobby di colletti bianchi, che si stanno arricchendo con questo sistema giuridico totalmente da rivedere. Di fronte a una vera e propria macelleria sociale, è indispensabile l’azione dei governi e l’introduzione di nuove leggi”, conclude la deputata 5 Stelle.
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