Nefrologia di Ragusa avanguardia in Italia sugli accessi vascolari per emodialisi
(29 giugno 2022 – Nefrologia di Ragusa avanguardia in Italia sugli accessi vascolari per emodialisi)
Nell’UOC di Nefrologia e Dialisi dell’ASP di Ragusa è stata realizzata, in data 28 giugno 2022, la prima endoFAV mediante sistema percutaneo con un innovativo sistema tecnologico denominato Ellipsys. Una tecnica che consiste nella realizzazione di una fistola artero-venosa non mediante il tradizionale approccio chirurgico ma per via percutanea endovascolare. Negli anni scorsi il dr. Domenico Patanè, direttore del Dipartimento Immagini del Cannizzaro, con il dr. Walter Morale – ora direttore della UOC di Nefrologia e Dialisi dell’ASP di Ragusa -, hanno realizzato la prima endoFAV in Italia con la tecnica a radiofrequenza. La differenza con questo nuovo device consiste nella possibilità di realizzazione di una fistola artero-venosa per emodialisi sempre per via endovascolare ma senza ausilio della sala angiografica, senza utilizzo di mezzo di contrasto o di radiazioni, solo mediante l’utilizzo di un ecocolordoppler.
«E’ un grande traguardo – commenta il dr. Morale – un impegno che ha coinvolto tutti, dal supporto della Direzione strategica dell’ASP di Ragusa, dalla Direzione sanitaria e di tutto il personale medico, infermieristico che, nonostante le difficoltà del periodo correlato alla gestione del COVID e alle difficoltà dovute alla carenza di sanitari, si è riusciti animati da passione a realizzare questo risultato».
Con questo obiettivo la Nefrologia Iblea si pone come primo Centro in Sicilia e secondo Centro in Italia ad aver avviato la realizzazione di questa nuova procedura di allestimento FAV nei pazienti emodializzati che presentano scarse risorse vascolari, con il sistema Ellipsys.
Non c’è dubbio che la Nefrologia Iblea si colloca, nel panorama italiano, ai vertici dell’innovazione tecnologia a beneficio dei pazienti emodializzati. Oltre ad avere un notevole volume di attività chirurgica altamente specialistica, che richiama pazienti da tutta la Sicilia generando una mobilità attiva superiore al 41%, un altro traguardo si aggiunge a quelli già conseguiti negli ultimi anni.
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