La Ragusa-Catania si farà nonostante i venti di crisi del Governo nazionale?
Paolo Sanzaro: "Il nostro obiettivo è quello di fare in modo, assieme a tutto il territorio del Sud Est, che i riflettori, attorno a questo iter, che era ormai giunto al capolinea, non si spengano"
(19 agosto 2019)
Che cosa succederà con la Ragusa-Catania? La superstrada si farà? Oppure i venti di crisi del Governo nazionale spazzeranno via l’ultima residua possibilità di poter dare concretezza a un progetto che era già pronto e cantierabile? Sono gli interrogativi che si pone il segretario dell’Ust Cisl Ragusa-Siracusa, Paolo Sanzaro, a maggior ragione dopo che l’annunciata presenza, nei giorni scorsi, a Marina di Ragusa, del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, è saltata, naturalmente a causa dell’evolversi della crisi politica a Roma. “Adesso, però, ci chiediamo – continua Sanzaro – che cosa succederà. E il nostro obiettivo è quello di fare in modo, assieme a tutto il territorio del Sud Est, che i riflettori, attorno a questo iter, che era ormai giunto al capolinea, non si spengano. Sarebbe difficile da spiegare a tutti questo ennesimo passo indietro. Una situazione spiacevole e ulteriormente penalizzante per un territorio la cui dotazione infrastrutturale ha indici da anni Sessanta, eccezion fatta per l’aeroporto di Comiso (ma anche in questo caso bisognerebbe aprire un capitolo apposito, considerato la penalizzazione che lo scalo sta subendo)”.
“Ecco perché – prosegue Sanzaro – a settembre è auspicabile che possa essere avviata una campagna di sensibilizzazione che eserciti un pressing sulle istituzioni competenti, nella speranza che ci sia qualcuno al Governo in grado di dare risposte, per far sì che il progetto della Ragusa-Catania arrivi a un punto fermo. Nessuno di noi, al momento, è in grado di prevedere che cosa accadrà in futuro. Noi, naturalmente, speriamo che possa essere la sensibilità e l’attenzione verso questo lembo di Sicilia ad avere il sopravvento. Sarebbe, altrimenti, inspiegabile fare i conti con ulteriori rinunce”. Conclude: “Ci stiamo chiedendo che cosa accadrà e come ci si intende muovere nella maniera più opportuna. Allo stesso tempo speriamo che il fronte comune formatosi nelle scorse settimane, costituito da sindaci, deputati regionali, deputati nazionali, sindacati, associazioni datoriali di categoria, possa fare sentire ulteriormente la propria voce. Occorre incassare il risultato il prima possibile. Per continuare a dare una speranza a questo territorio”.
Comunicato stampa