Vittoria dal 1 giugno senza ambulanza medicalizzata? Soluzione alternativa cercasi
Per venerdì mattina, alle 9.30, il Direttore Generale dell'ASP ha convocato nella sede di Piazza Igea alcuni medici, al fine di verificarne la disponibilità
(14 maggio 2019)
Dal 1 giugno Vittoria potrebbe rimanere senza ambulanza medicalizzata perché quella attualmente a disposizione dovrà essere trasferita a Scoglitti, presumibilmente per tutta la durata della stagione estiva. Sta scaldando gli animi la decisione dell’Asp di Ragusa, anche se di definitivo non c’è ancora nulla. Si sta cercando, infatti, di trovare una soluzione alternativa che sarà discussa venerdì mattina, alle 9.30, nel corso di un incontro che il Direttore Generale dell’ASP, Angelo Aliquò, ha convocato nella sede di Piazza Igea per parlare con alcuni medici e verificarne la disponibilità. Né l’ASP né l’assessorato regionale alla Salute, infatti, pare vogliano “risolvere” il problema in questo modo, ma purtroppo, ancora una volta, il concorso bandito appositamente dall’ASP è andato deserto. Se ne potrebbe indire un altro, e c’è tutta la volontà di farlo, ma nel frattempo l’ambulanza dev’essere trasferita. L’azienda sanitaria, infatti, si è detta impossibilitata, nell’immediato, ad attrezzare anche il presidio di Scoglitti con i medici a bordo, nonostante la Regione, dopo la rifunzionalizzazione del PTE, abbia disposto la medicalizzazione delle Ambulanze sia di Vittoria che di Scoglitti, al fine di garantire il massimo dei livelli di salute ai cittadini di Vittoria.
Sull’argomento, nei giorni scorsi, erano intervenuti Valentina Tagliarini di Idea Liberale e Salvo Sallemi, coordinatore provinciale di Fratelli d’italia. Per la Tagliarini “si fanno non uno ma ben due passi indietro” mentre “Ragusa ha ben tre ambulanze che operano sul territorio comunale, ma nessuno si è sognato di spostare la medicalizzata su Marina di Ragusa per la stagione estiva. Da adesso per i codici gialli e rossi nella città ipparina bisognerà attendere l’arrivo della medicalizzata da Comiso, considerando le tortuose strade di collegamento e l’incognita del passaggio a livello sempre in agguato. Riteniamo tutto ciò inaccettabile. Ci attiveremo in ogni sede per cercare di fare in modo che questa sconsiderata scelta possa essere rivista”.
“Privare del servizio dell’ambulanza medicalizzata la città di Vittoria, che è la decima Città più grande della Regione Siciliana, equivale – dichiara Sallemi – ad un enorme passo indietro in termini di garanzia e di tutela del diritto alla salute, che non può mai essere posto in discussione per alcun motivo. Le ambulanze non possono mai essere equiparate a mezzi di trasporto, rappresentano il primo mezzo di soccorso e, in una Città come quella di Vittoria con una popolazione censita di oltre 64.000 abitanti, fanno, spesso, la differenza tra la vita e la morte. Basti pensare al decesso verificatosi alla Guardia Medica di Acate dove, in attesa dell’ambulanza, un cittadino è stato stroncato da un infarto”.
Della questione si è fatto carico anche il coordinatore di Diventerà Bellissima, Giuseppe Alfano, che proprio per trattare questa emergenza ha incontrato i vertici dell’ASP. In quella sede il Direttore Aliquò ha spiegato che è stata una “scelta necessitata dalla enorme carenza dei medici, un fenomeno nazionale di cui, purtroppo, anche il nostro territorio paga il costo”.
“Essendo Scoglitti frazione di Vittoria, – commenta Alfano – nonostante la chiara volontà del Governo regionale di garantire due Ambulanze medicalizzate, in assenza del personale medico che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo sulle ambulanze medicalizzate, si è scelto il male minore. Verità è che la carenza dei medici è diventata insostenibile e porta a scelte obbligatorie e dolorose. Allo stato, crediamo che il Direttore Aliquó abbia operato la scelta migliore per garantire i massimi livelli di assistenza, con il personale a disposizione. In ogni caso, venerdì si terrà un incontro anche con i medici interessati al servizio, per verificare eventuali correttivi e margini di miglioramento. L’attuale criticità è figlia del sistema del numero chiuso per gli accessi alle professioni sanitarie che, se da un lato ha permesso a tutti i giovani laureati di trovare immediato ingresso nel mondo del lavoro, dall’altro, non essendo stato revisionato per adeguarlo alle mutate e crescenti esigenze dovute alla carenza di professionisti, appare inadeguato ed anacronistico e rischia di far collassare l’intero sistema. Anche su questo – conclude Giuseppe Alfano – sarà necessario che il Governo Regionale inizi una interlocuzione che dovrà aggiungere al tema, altrettanto importante, della riapertura dei trasferimenti interregionali. Siamo certi che il Presidente Musumeci e l’assessore Razza, che già hanno dimostrato vicinanza ed attenzione al nostro territorio, aumentando i posti letto disponibili, sapranno affrontare utilmente anche queste problematiche”.
Valentina Frasca