Vittoria dà il suo ultimo saluto ad Alessio: per i funerali di domani, proclamato il lutto cittadino
Intanto, ieri sera, si è tenuta una veglia di preghiera nella Chiesa di San Giuseppe. A seguire, la fiaccolata per le vie cittadine che, dalla parrocchia frequentata dai ragazzini, è passata per via Gaeta, per poi arrivare in Piazza San Giovanni
(13 luglio 2019)
Si svolgeranno domani mattina alle 10:30, presso la Basilica di San Giovanni Battista a Vittoria, i funerali di Alessio D’Antonio, il ragazzino di 11 anni che giovedì scorso è stato brutalmente ucciso da un suv impazzito e fuori controllo sull’uscio di casa, in via Gaeta. Il corteo funebre muoverà da via IV Aprile, 106. Mentre il cuginetto Simone, che era con lui, sta ancora lottando tra la vita e la morte: è attualmente ricoverato al Policlinico di Messina, “le sue condizioni rimangono critiche ma stazionarie, saranno quindi cruciali le prossime ore”, fa sapere la direttrice Eloisa Gitto.
Una tranquillissima sera d’estate si è, così, trasformata in una tragedia immensa, il cui responsabile ha, poco dopo, avuto un nome e un cognome: Saro Greco, un pregiudicato che ha perso il controllo della sua auto perché sotto effetto di droga e alcool. Dalla gioia di pochi giorni fa per i festeggiamenti patronali, allo sgomento di adesso: Vittoria si ritrova a piangere Alessio e a pregare per Simone. Interpretando il sentimento di dolore dei cittadini e vicinanza verso la famiglia, la Commissione Straordinaria ha quindi proclamato, per la giornata di domani, il lutto cittadino con esposizione di bandiere a mezz’asta sugli edifici degli Enti Pubblici e privati, la chiusura temporanea di tutti gli esercizi commerciali durante lo svolgimento delle esequie (fatta eccezione per le attività che devono garantire i servizi essenziali) e il divieto di svolgimento di attività ludiche e ricreative.
Intanto ieri sera si è tenuta una veglia di preghiera nella Chiesa di San Giuseppe, organizzata da Don Angelo Antonio Cascone. A seguire una fiaccolata che dalla parrocchia frequentata dai ragazzini è passata per via Gaeta, per poi arrivare in Piazza San Giovanni. La famiglia, gli amici, i conoscenti e i semplici cittadini hanno voluto manifestare, con il silenzio e la preghiera, il loro grido di dolore, prima di dare ad Alessio un ultimo saluto.
Nel frattempo, l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, sconvolta per il tragico incidente stradale, ha diffuso questa nota:
“Conosciamo per esperienza il vuoto incolmabile della perdita, e riteniamo che quanto successo sia una sconfitta per le istituzioni, poiché conferma che sulle nostre strade i criminali, certamente noti alle forze dell’ordine, possono ancora liberamente scorrazzare e non sono contrastati o fermati né dai controlli e né dalle sanzioni. Nel nome di Alessio che ha perduto la sua giovanissima vita, e di Simone che sta lottando per la vita, chiediamo alle persone ed alle istituzioni di riflettere per porre al primo posto nelle loro scelte il valore della vita: dobbiamo interrogarci su che cosa ciascuno di noi non ha fatto per impedire che ciò che è successo avvenisse. Nell’intensificare il nostro impegno per fermare la strage stradale, chiediamo un confronto con le istituzioni del territorio, Prefettura ed Ente locale, come già chiesto dal nostro responsabile di sede AIFVS in provincia di Ragusa, signor Biagio Lisa, ed offriamo il nostro aiuto solidale alla famiglia, costretta a sopportare gli effetti devastanti della strage stradale”.
Anche Roberto Calderoli, esponente della Lega e vicepresidente del Senato ha voluto dire la sua, chiedendo che al responsabile sia inflitto il massimo della pena. “Prima di tutto – ha dichiarato Calderoli – una preghiera per questi due bambini falciati a Vittoria, per quello che non c’è più e per quello che lotta per una vita che dovrà poi affrontare senza le gambe. Nella scorsa legislatura, abbiamo votato la legge sull’omicidio stradale che con tutte queste aggravanti arriva a prevedere un massimo di 18 anni. Ma qui andiamo oltre, qui siamo oltre, e mi chiedo perché questo criminale un giorno possa tornare libero. Per questo presenterò una proposta modifica di legge per introdurre l’ergastolo nei casi più gravi, dove ci sia il dolo nell’omissione di soccorso”.
Claudia Trapani