Uva da Tavola: è crisi nera! Se n’è discusso ieri in una riunione straordinaria, a Mazzarrone
Il vice sindaco di Canicattì, Giangaspare Di Fazio, chiede l'intervento dei rappresentanti politici: "Chiediamo il rinvio dei mutui, sgravi fiscali, qualunque sostegno utile ad evitare che i produttori rimangano in ginocchio"
(6 novembre 2019)
L’uva da tavola sta attraversando una vera e propria crisi. Le inefficienze della filiera stanno mettendo in serie difficoltà un comparto strategico per l’agricoltura italiana, danneggiano agricoltori e consumatori finali. Ciò che, ad oggi, si denuncia è il sottocosto: 40 centesimi al chilo per l’uva Italia, ad esempio, è un prezzo chiaramente al di sotto dei costi di produzione e, se si continua così, l’uva rischia di restare sotto i tendoni. I produttori di Mazzarrone e Canicattì, insieme ad altri piccoli e medi produttori, chiedono aiuto ai governi, regionale e nazionale.
Ieri, a Mazzarrone, si è tenuta una riunione straordinaria, per parlare crisi del settore. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti delle Organizzazioni di Categoria, i sindaci dei Comuni del catanese, del siracusano e dell’agrigentino e numerosi produttori. A rappresentare il Comune di Canicattì, il vice sindaco Giangaspare Di Fazio, assessore con delega alle Attività Produttive, che ha esternato seria apprensione per la stagnazione del mercato, facendosi portavoce di una intera Città e del suo comprensorio. Accanto al vice sindaco hanno partecipato Salvatore Lo Dico, presidente del Consorzio IGP e Pietro Sabatino della CIA centromeridionale supportato da un nutrito numero di agricoltori suoi iscritti. “Ho avuto diversi incontri con i nostri produttori e ho raccolto la loro comprensibile preoccupazione – dichiara il vice sindaco Giangaspare Di Fazio – Il mercato langue e tutto il comparto ne risente. Il timore principale è di dover svendere un prodotto che, nonostante le costanti attenzioni e i costi sostenuti, non trova l’interesse dei compratori. L’attuale situazione ci impensierisce non poco perché abbiamo l’assoluta consapevolezza che per Canicattì e hinterland l’agricoltura ha costituito e costituisce l’unico volano per la nostra economia”.
Continua: “Noi amministratori locali, oltre a solidarizzare con i nostri produttori e promuovere le nostre eccellenze, ci sentiamo in dovere di coinvolgere le Istituzioni Regionali e Nazionali affinché si trovino con urgenza delle soluzioni e, in tal senso, ci siamo già attivati coinvolgendo alcuni rappresentanti del governo. Ci rivolgiamo ai rappresentanti politici del nostro territorio, affinché attenzionino le difficoltà dei nostri agricoltori. A loro chiediamo il rinvio dei mutui, sgravi fiscali, qualunque sostegno utile ad evitare che i produttori rimangano in ginocchio ma soprattutto chiediamo fatticoncreti perché è palese che la gente è ormai stanca di sentire solo chiacchiere”.