Turismo, i comuni del Sud-Est fanno rete: il punto in un incontro, a Ragusa
Ragusa, Siracusa, Avola, Modica, Noto, Piazza Armerina, Scicli, Militello Val di Catania, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero e Sortino: 11 comuni insieme per la valorizzazione artistica dei propri territori
(17 maggio 2019)
“Non bisogna isolare Ragusa. La valorizzazione del territorio può essere un vantaggio per tutti. Ragusa è inserita in un contesto in cui ricadono molte altre città, in cui non manca nulla e non possiamo essere egoisti.”
Esordisce così il sindaco di Ragusa Peppe Cassì, aprendo la conferenza indetta per presentare la rete dei Comuni Unesco del Sud-Est Sicilia e tenutasi questa mattina nella sala giunta del Comune. All’incontro con gli operatori dell’informazione erano presenti, oltre al sindaco di Ragusa, il vice sindaco con delega allo sviluppo economico Giovanna Licitra, il sindaco di Siracusa Francesco Italia, Tom Van Compernolle dell’Associazione albergatori di Noto ed Ettore Messina, assessore al turismo del comune di Piazza Armerina. L’obiettivo è stato quello di fare il punto della situazione e presentare tutte le attività e le iniziative portate avanti in questi mesi.
L’unione fa la forza, e i Comuni del Sud Est hanno posto il concetto di cooperazione alla base della loro sinergia. Gli obiettivi, fin dall’esordio, sono stati la promozione del ricco patrimonio culturale e una migliore fruibilità dello stesso, al fine di favorire la crescita socio-economica dei singoli territori. E, a proposito di fruibilità, è sorta quasi spontanea la domanda in merito alle infrastrutture e alla Ragusa-Catania, da sempre al centro di dibattiti e interrogativi vari sulla mancata realizzazione. La risposta di Cassì non è tardata ad arrivare: “In occasione dell’ultima riunione del CIPE, la questione non era all’ordine del giorno, ma il governo, sollecitato, ha inserito un punto durante la riunione serale per individuare delle soluzioni. Data per scontata la sua rilevanza strategica, il concessionario per il progetto ha mostrato l’intenzione (o necessità) di cedere, a titolo oneroso, il progetto all’Anas. Ma sul rispetto dei tempi di realizzazione, nessuna garanzia. Per il momento, si continua a sollecitare il governo in attesa della prossima riunione”.
Dopo una breve e doverosa partentesi, si è ripreso il tema centrale: il turismo e la valorizzazione del patrimonio artistico. La vicesindaco Licitra, nel suo intervento, ha proposto di revisionare i piani di gestione per salvaguardare il patrimonio e, sempre in quest’ottica, “raccogliere il materiale Unesco per inserirlo e catalogarlo in un ufficio di riferimento, all’interno del Comune“.
Ma Ragusa, come abbiamo detto, non è sola. “Da Noto, a Siracusa, ad Avola, fino alla creazione di una rete di 11 comuni, un dato di fatto importante e da non sottovalutare “, come ha evidenziato il sindaco di Siracusa, Italia, aggiungendo “è vero che c’è una forte prevalenza dei comuni della provincia di Siracusa, ma l’idea è quella di incrementare il numero dei comuni per avere maggiori risorse e consolidare la nostra realtà”. Parlando di risorse economiche, secondo Italia concretamente “servono investimenti in risorse economiche facendo sinergia. Quando si parla di ‘bene comune’, gli interessi politici vanno accantonati per un obiettivo comune”.
L’idea di rete ha, infatti, sorpassato i confini delle singole province fino ad arrivare a Piazza Armerina. La distanza rispetto agli altri comuni della rete rappresenta un penalizzazione per la città stessa? Lo abbiamo chiesto all’assessore Messina. “Il nostro – ha risposto – è il comune più distante da un punto di vista geografico, ma quello più vicino alla prima fase dell’età barocca, come testimonia il centro storico della città”. E in merito alla sua idea di turismo, dichiara: “Dobbiamo scegliere il turismo che vogliamo, dobbiamo destagionalizzare per fare gruppo”.
Un’idea di turismo più ampia, dunque, che coinvolga tutti in tutti i periodi dell’anno e che incentivi gli altri settori, come l’enogastronomia, per una crescita sinergica e costante. Ma c’è chi rimane in loco e chi, per passione e per lavoro, porta un po’ della nostra storia e cultura in giro per il mondo. Ne sa qualcosa Tom Van Compernolle, belga di nascita ma siciliano di adozione, che, stamattina, ha raccontato la sua attività di promozione turistica per le fiere nazionali ed internazionali. “La Sicilia, da sempre, affascina visitatori da tutto il mondo. Durante le fiere del turismo – ha raccontato – pochi metri di stand sono stati in grado di attirare migliaia di persone. Il riscontro, in termini di numeri e gratificazione, non ci è mai mancato, anche se il maggiore successo lo abbiamo potuto registrare in Cina: a Pechino, in sole 10 ore di lavoro ben 40 appuntamenti. Da qui, nasce la necessità di potenziare la presenza alle fiere per consolidare le collaborazioni con i tour operator ed intraprenderne di nuove”.
E sulla questione degli aeroporti di Catania e Comiso, tanto si è fatto, ma tanto altro si dovrà fare. L’idea di cooperazione messa in atto dai comuni dovrà necessariamente essere rivista e ampliata, per coinvolgere in modo attivo gli aeroporti e destagionalizzazione i flussi turistici .
Claudia Trapani