Tra palco e realtà: ecco Calogero Maurici, il commediografo più rappresentato in Sicilia
26 opere scritte in circa trent’anni di carriera, la prima ad appena 16 anni. Un autore prolifico, originario di Burgio, che da tempo ha valicato anche lo Stretto e i confini nazionali
(18 luglio 2019)
“A famigghia difittusa”, “Ora ca a mamma murìu cu su teni u papà?”, “Parrino pi vocazione”, “Matrimonio combinato sempre rovinato” sono soltanto alcuni titoli delle commedie brillanti firmate dal burgitano Calogero Maurici. Un totale di 26 opere scritte in circa trent’anni di carriera. Un autore prolifico che, in questi giorni, ha ottenuto un importante riconoscimento: è il commediografo più rappresentato in Sicilia.
Originario di Burgio, Calogero ha lasciato il paese natio all’età di vent’anni e si è trasferito a Messina per fare l’impiegato. Alla nostra domanda su come sia iniziata la sua passione per il teatro, ci ha raccontato che da bambino, a Burgio, prendeva parte alle recite organizzate da padre Burgio e poi da padre Marciante. “Inizialmente – racconta a Ialmo – ero un attore drammatico, successivamente mi avvicinai alla parodia e infine, su consiglio di padre Marciante, alla commedia”. Negli anni teatrali burgitani il suo talento e la sua dedizione e meticolosità vennero subito fuori, tanto che fu ben presto definito dal suo amico Michele Valenti, con un passato da direttore della compagnia teatrale di Burgio, “un attore poliedrico e a tutto tondo”. “Io non sapevo all’epoca cosa significasse il termine “poliedrico” – aggiunge – perciò presi il vocabolario e ne lessi il significato; ne rimasi così colpito che scrissi la mia prima opera a 16 anni. Si trattava di un testo drammatico intitolato “A morte arriva a picca a picca”, fortemente influenzato dalle mie vicende personali. Quando misi nero su bianco quest’opera ero reduce dall’ennesimo intervento chirurgico ai polmoni. Dopo essere rimasta nel cassetto per circa 20 anni, decisi di metterla in scena per la prima volta a Messina. Dopo tale rappresentazione mi è stato detto da persone del pubblico di non scrivere più drammi perché avevo fatto piangere tutti dall’inizio alla fine”.
Attore, poeta, autore e regista teatrale, ha diretto diverse compagnie di Messina e provincia. A quasi trent’anni di carriera è arrivato il meritato riconoscimento. Ma c’è di più. Le commedie di Calogero non soltanto girano in un lungo e largo per i teatri di Sicilia, ma da una decina di anni hanno superato i confini della nostra Isola. In quasi tutte le regioni d’Italia si odono i suoi titoli e i suoi dialoghi, la sola differenza è che sono state tradotte direttamente in italiano e nei vari dialetti che popolano la nostra penisola. Alcune sono state portate anche fuori dall’Italia. Alcune compagnie, come “La piccola bottega del teatro” di Floridia o “Genenia” di Lucca Sicula hanno messo in scena le sue commedie a New York e a Parigi. Altre opere sono state rappresentate a Lourdes e in Canada e a breve le troveremo a Grosseto e in Svizzera.
Abbiamo chiesto a Calogero Maurici anche quali pensa che siano i motivi per i quali i suoi lavori riscuotono sempre grande successo. “Ho sempre avuto una passione per il teatro che è nata con me e non ho ereditato da nessuno, – ci ha risposto – almeno che io sappia! Grazie a padre Marciante, a Michele Valenti e ai miei amici burgitani ho anche capito di avere un certo talento e ho deciso di esternarlo e metterlo in pratica. Sono un tipo molto meticoloso e scrupoloso. Delle mie opere curo ogni minimo dettaglio, pure il sottofondo musicale. I miei testi non sono soltanto comico-brillanti o hanno un ritmo scorrevole ed elevato, le loro tematiche attuali trasmettono un messaggio profondo e invitano alla riflessione”.
Dopo questa dichiarazione non ci rimane che prendere posto in teatro e goderci lo spettacolo!
Maria Concetta Bellavia