Thomas Cook chiude i battenti nel peggior di modi: ricadute anche in provincia di Ragusa
Federalberghi Ragusa: "Ci stiamo occupando di monitorare la situazione e di fornire assistenza ai nostri associati che rischiano di subire danni in seguito alla bancarotta del colosso inglese"
(24 settembre 2019)
Thomas Cook, l’agenzia di viaggi più vecchia del mondo, ha chiuso i battenti nel peggiore dei modi. Nata 178 anni in Gran Bretagna, è stata la pioniera del turismo di massa e organizzato, un fenomeno che si è diffuso in concomitanza con il boom dei treni e della navi a vapore. Adesso che è stato annunciato il fallimento, a causa de mancato accordo con i creditori, 600mila turisti in tutto il mondo (150 mila turisti britannici e circa 450 mila di altri Paesi) hanno e dovranno fare il rientro forzato dalle vacanze. E mentre l’Authority dell’Aviazione civile di Oltremanica sta organizzando il maggiore ponte aereo dalla Seconda Guerra Mondiale per rimpatriare i cittadini britannici, resta incerta la sorte degli altri clienti del tour operator, ad alcuni dei quali tra l’altro è stato chiesto di pagare il conto, senza contare quanti hanno già pagato vacanze e viaggi, ora annullati. Anche in provincia di Ragusa il fallimento di Thomas Cook rischia di non passare inosservato. E’ il senso dell’allarme che arriva da Federalberghi Ragusa. “Al di là della tutela dei turisti – dice il presidente provinciale Rosario Dibennardo – che ci stiamo occupando di monitorare, visto che sono parecchi nelle nostre strutture provinciali che hanno bisogno di essere rimpatriati, c’è grande preoccupazione per i danni che le imprese nostre associate potrebbero subire in seguito al fallimento in questione. Nel contempo, stiamo suggerendo ai nostri associati di informare eventuali clienti che hanno prenotato con Thomas Cook e che stanno per arrivare che dovranno saldare il conto in albergo per poi chiedere alle competenti autorità inglesi il rimborso di quanto versato al tour operator.
Continua: “Grazie anche all’assistenza di Federalberghi nazionale che ha già immediatamente contattato Hotrec, l’organizzazione europea degli albergatori e le consorelle degli altri Paesi per organizzare il confronto con il liquidatore e coordinare l’azione legale che si renderà necessaria presso i tribunali inglesi, avremo a breve la disponibilità di un questionario per una rilevazione individuale, sulle singole imprese, rispetto ai danni che potrebbero subire. Siamo stati contattati da alcuni alberghi che vantano nei confronti del tour operator dei crediti e che naturalmente sono preoccupati per il fatto di non potere più ricevere queste somme. Insomma, una situazione complicata e molto difficile le cui evoluzioni si conosceranno nel dettaglio tra qualche ora”.
E il presidente provinciale Confcommercio Ragusa Gianluca Manenti aggiunge: “Mentre la nostra provincia cerca di farsi valere sul piano turistico, ecco che arriva una mazzata del genere che, naturalmente, frena determinate ambizioni anche alla luce dei rapporti che il territorio aveva instaurato con il suddetto tour operator. Speriamo che le nubi per il momento all’orizzonte possano dissiparsi e che si intravveda qualcosa di più chiaro, a breve, per il futuro”.