Stretto di Messina tra caos e ritardi. Autotrasportatori: “Impossibile rispettare tempi di guida e consegne, e a pagarne siamo noi”
Martedì sera è esplosa la loro rabbia: all’improvviso hanno messo in atto un blocco dell’approdo di Tremestieri a Messina. Un tir si è piazzato di traverso all’altezza del tunnel che porta alla chiocciola sbarrando di fatto ogni accesso
(28 maggio 2020)
Dall’inizio della pandemia, sono stati tanti i professionisti che hanno affrontato la delicata emergenza, e lo hanno fatto in prima linea. Non solo medici, infermieri e operatori sanitari, ci sono anche ‘eroi’ che hanno viaggiato da Nord a Sud, su e giù per l’Italia, per fare arrivare i prodotti e garantire un adeguato accaparramento alimentare a tutti. Di chi parliamo? Chiarimente della categoria degli autotrasportatori.
In questi due mesi, hanno lavorato costantemente e continuamente, talvolta senza le adeguate protezioni individuali, e senza avere la possibilità di un pasto caldo, o anche solamente tiepido. E si, perché durante l’emergenza coronavirus con il quasi totale blocco delle attività, i camionisti sono ritrovati a dormire in cuccetta con hotel chiusi e ristoranti chiusi.
Ma i problemi non sono stati tutti qui. Per tutti quelli che devono attraversare lo Stretto di Messina, sono costretti ad aspettare ore ed ore a causa dei ritardi delle corse. L’imbarco arriva ad essere posticipato, nel frattempo il tempo scorre e l’orario di ritorno a casa si fa sempre più lontano. Questo anche perché da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria il gommato pesante è stato dirottato al Porto messinese di Tremestieri e il numero esiguo delle corse genera ritardi.
E a patire tutta questa situazione sono proprio gli autotrasportatori che non riescono, loro malgrado, a rispettare i tempi di consegna, e sforano così i tempi di guida.
E se si superano i limiti, cosa si rischia e quale sanzione può essere applicata dalla polizia stradale? La violazione delle regole comporta l’applicazione di una sanzione che varia a seconda della gravità dell’illecito: in questo caso è tutta a carico dell’autotrasportatore, nonostante non sia minimamente responsabile.
Sono queste le motivazioni che hanno indotto alcuni camionisti, martedì scorso, ad inscenare una protesta, ed un successivo blocco, al Porto di Tremestieri. Alcuni camionisti, esausti per le lunghe attese, hanno collocato i propri mezzi di traverso nella chiocciola che conduce all’imbarco, paralizzando anche lo sbarco. Ore concitate nel piazzale del porto dove in poco tempo si sono ritrovati numerosi autotrasportatori e decine di tir in fila. Con loro anche il presidente dell’associazione degli autotrasportatori siciliani Giuseppe Richichi.
Sul luogo la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Polizia Municipale. La protesta è rientrata in nottata dopo tre ore di blocco: passata la mezzanotte, infatti, i tir si sono imbarcati sulle navi da e per la Calabria.
Nella stessa mattinata si era svolto un vertice a Palazzo del Governo, convocato dal prefetto Maria Carmela Librizzi, alla presenza di tutti gli enti, le istituzioni, i rappresentanti delle compagnie di navigazione e l’Amministrazione comunale, proprio per discutere delle questioni legate all’attraversamento dello stretto.
Questa protesta servirà ad un altro riorganizzazione dei transiti sullo stretto? Saranno il tempo e gli autotrasportatori a dircelo!