Spente le fiamme anche a Siracusa: la Riserva Saline di Priolo è stata distrutta
L'emergenza è lentamente rientrata solo in nottata e il sindaco, Pippo Gianni, questa mattina ha inviato una lettera alla Regione e al Governo nazionale chiedendo il riconoscimento dello stato di calamità naturale
(11 luglio 2019)
A focolai spenti, oggi si fa il conto dei danni dopo la giornata devastante di ieri che ha visto andare in fumo centinaia e centinaia di ettari di macchia mediterranea nel territorio tra Priolo e Melilli. Le fiamme, complice il forte vento e il caldo torrido che ieri ha fatto arrivare la colonnina di mercurio oltre i 40° hanno divorato, tra le altre cose, la Riserva Naturale Orientata delle Saline di Priolo, luogo magico dove erano da qualche anno tornati a nidificare i fenicotteri e lambito pericolosamente gli stabilimenti industriali del polo petrolchimico. Per lunghe ore si è temuto il peggio, quando le fiamme altissime e il fumo impenetrabile continuavano ad avanzare a ridosso della centrale Enel Archimede e poi ancora tra gli stabilimenti Sonatrach e Versalis, nei pressi del depuratore Ias e verso l’autostrada Siracusa-Catania, cambiando ripetutamente direzione fino a minacciare il centro abitato. Un muro di fuoco e fumo per avere ragione del quale sono state impiegate diverse squadre dei Vigili del Fuoco, ben tre velivoli Canadair, un elicottero, squadre della Guardia Forestale, Protezione civile, Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale e Capitaneria di Porto, tutti coordinati dalla cabina di regia costituita dal Prefetto Luigi Pizzi.
L’emergenza è lentamente rientrata solo in nottata, grazie al tempestivo e corale intervento di soccorritori e forze dell’ordine, elemento determinante per il contenimento del vasto incendio e per scongiurare ulteriori danni a cose e persone. A subire la perdita maggiore, come dicevamo, la Riserva Saline di Priolo, completamente distrutta dall’incendio, per ripristinare la quale l’Amministrazione comunale di Priolo Gargallo guidata dal sindaco, Pippo Gianni, questa mattina ha inviato una lettera alla Regione e al Governo nazionale chiedendo il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Un passaggio propedeutico per favorire la ricostruzione delle strutture divorate dal fuoco, restituendo gradualmente al territorio quell’habitat naturale privilegiato, dove trovavano casa diverse specie di animali che nell’inferno di ieri per fortuna sono riuscite a salvarsi. “Gli uccelli del pantano e i fenicotteri sono tutti salvi, tutti vivi. – fanno sapere gli operatori LIPU – I pulcini di fenicottero sgambettano e i genitori li controllano dall’alto. La Riserva è quasi completamente distrutta, tranne un capanno (e il centro visite), ma loro, per fortuna, sono salvi”.
In tarda serata è arrivato il commento di Fabio Cilea, direttore della Riserva: “Grazie a tutte le forze pubbliche che si sono prodigate per limitare i danni, per salvare il salvabile. Grazie ai dipendenti della Centrale Enel Archimede che nei primi momenti del disastro si sono prodigati per fermare le fiamme prima che invadessero la riserva (ho sentito dire: la sentiamo nostra). Grazie a coloro che hanno avuto un pensiero per noi, per la riserva e, soprattutto, per la natura di questo luogo. È stata una giornata dura, stancante stressante. Il pensiero va ai tanti animali e alle tante piante che domani non vedranno la luce del sole. Sono andati in fumo praticamente vent’anni di lavoro, la riserva è distrutta, da domani si ricomincia a lavorare con maggiore impegno e maggiore caparbietà”. Sin da ieri tanti gli attestati di solidarietà nei confronti di Cilea e degli operatori Lipu per il danno subito dalla Riserva, tra questi quello della presidente del consiglio comunale di Siracusa, Moena Scala che scrive: “La riserva di Priolo brucia mandando in fumo ettari di preziosissima vegetazione. Nei fatti questo incendio devastante azzera totalmente le speranze ecologiste in un territorio già enormemente provato dalla barbarie dell’uomo. Fabio Cilea è un ricercatore ma anche e soprattutto un genitore come me e come molti di voi. Ho portato mia figlia Elena Dusa tante volte alla riserva Lipu. Ho vissuto con lui la passione ecologista che ne anima le battaglie. Fabio oggi ha perso una parte della sua famiglia. Quella riserva era una delle sue principali ragioni di vita (e non solo sua…). ho letto il suo sconforto ed il suo rammarico ma anche la speranza e la voglia di lottare che lo contraddistingue da sempre. Ripartiamo da quella speranza, dal fatto che tutti gli uccelli sono sani e salvi, ripartiamo dopo un immane tragedia come questa dalla rinascita di un territorio che non può e non deve cedere il passo alla barbarie umana. Nessun incendio vincerà contro la forza di volontà di un uomo come te e di un gruppo fantastico come il tuoi ragazzi che saluto con grande affetto e vicinanza!”.
Solidarietà ed attestati di stima che, però, non devono far dimenticare quanto accaduto e cosa, nel propagarsi delle fiamme, a parte il vento e le alte temperature, è andato per il verso sbagliato. Per questo motivo lunedì mattina il sindaco di Priolo Pippo Gianni ha convocato i vertici della zona industriale, i responsabili della sicurezza e dell’ambiente e le forze dell’ordine. Saranno in discussione le condizioni di sicurezza all’interno degli stabilimenti dove l’erba secca ha alimentato i roghi. Sempre in questa direzione è stata inoltre richiesta al Genio Civile e alla ex Provincia l’immediata pulizia dei canaloni e delle strade di competenza.
Nadia Germano Bramante