Sicilia, turismo ammalato di coronavirus. Ma nel Ragusano tengono le prenotazioni
Intanto negli aeroporti siciliani, secondo le disposizioni del Ministero della Salute, continuano i controlli per i voli in arrivo da destinazioni internazionali e dallo scalo di Roma Fiumicino
(26 febbraio 2020)
Fino a pochi giorni fa si pensava che il turismo siciliano non venisse intaccato da questa irrefrenabile psicosi da coronavirus e dalla conseguente valanga di cancellazioni da parte dei turisti stranieri e non. Un fenomeno che sta, anche esageratamente, sconvolgendo la società, tanto da chiedersi: è più pericoloso il virus o la paura di averlo? Aldilà della risposta, da Palermo e altre città dell’isola arrivano per l’appunto notizie non buone per quanto riguarda i danni causati al turismo e all’economia in generale.
Noi di Ialmo abbiamo contattato Rosario Dibennardo, amministratore delegato di Soaco e presidente di Federalberghi Ragusa. “È vero che sono state annullate tutte le gite scolastiche, – ci dice – ma in generale non è stato registrato nessun calo significativo per quanto riguarda i soggiorni nel ragusano. Ma non nego che siamo molto preoccupati perché il coronavirus potrebbe arrivare anche nella nostra provincia e, in vista della Pasqua e della primavera, le perdite per la nostra economia potrebbero essere notevoli”.
Intanto Sac, Soaco e Gesap, le società di gestione degli aeroporti di Catania, Comiso e Palermo, precisano che presso i tre scali la situazione è costantemente monitorata e sono in atto tutte le misure preventive predisposte dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli e dal Ministero della Salute. Congiuntamente dichiarano:“La direzione siciliana dell’USMAF ci ha informati che lo screening della temperatura corporea tramite termometri a infrarossi viene svolto dal personale del Ministero della Salute, Protezione civile e Croce Rossa su tutti i passeggeri in arrivo da destinazioni internazionali e su quelli in arrivo dallo scalo di Roma Fiumicino. Vista la situazione in costante evoluzione, sarebbe tuttavia opportuno e auspicabile che, da parte di USMAF e del Ministero della Salute, si possa rapidamente provvedere all’aumento del numero di addetti delegati alla misurazione della temperatura corporea”.
Oggi Palermo, unica città siciliana attualmente contagiata dal coronavirus, si è svegliata con l’invasione di mascherine nei volti di turisti e di qualche palermitano. E dall’Ars comunicano che Palazzo Reale, sede del Parlamento regionale siciliano, chiuderà per quattro giorni per consentire la disinfestazione dell’intero edificio.