Sicilia è anche cascate, e a Corleone le Cascate delle 2 Rocche sono tra le più belle d’Italia
Gli escursionisti lo sanno già da tempo e amano da sempre questi luoghi, che ora, grazie a questo riconoscimento, vanno alla ribalta nazionale e non solo
(29 luglio 2019)
Cosa vedere in Sicilia? Non solo mare, non solo Etna, non solo le mete più rinomate. Sicilia è anche cascate, e a Corleone le Cascate delle 2 Rocche sono state elette tra le più belle d’Italia. Gli escursionisti lo sanno già da tempo e amano da sempre questi luoghi, che ora, grazie a questo riconoscimento, vanno alla ribalta nazionale e non solo. Ci troviamo nel “salto” del fiume San Leonardo, a pochi passi dal centro abitato. Qui, impetuose, scorrono le cascate, incuneate in un percorso naturalistico unico, scavato dal corso d’acqua tra le rocce di calcarenite tipiche del centro del Palermitano, tra acquedotti millenari e canyon. Un piccolo paradiso naturalistico che, forse per la sua non facile accessibilità, conserva una dimensione ancora incontaminata.
Sulla strada per Corleone, a valle della statale 118, le gole del Drago riservano agli appassionati luoghi incontaminati dove gli affluenti del fiume Frattina si intersecano fra le rupi dando vita a salti ed a pozze d’acqua limpida, luoghi ideali per ospitare specie anfibie e tartarughe. Corleone è una città che merita davvero di essere visitata: le sue origini sono antichissime e fu conquista dei Romani, dei Bizantini e degli Arabi.
Per i turisti che la inseriscono nel loro tour, non può mancare una visita alla chiesa Madre, dedicata a San Martino, che ha impianto basilicale a tre navate. Di origine trecentesca, ma ampliata nei secoli successivi, assunse l’aspetto attuale nel XVIII secolo allorché fu affrescata nella cupola da Carmelo Salpietra (1783) e poi da Giuseppe Genzardi (1854). Notevole il coro ligneo di Giovan Battista Li Volsi e una tavola con l’adorazione dei magi attribuita a Tommaso De Vigilia. Le due tele agli altari del transetto, raffiguranti San Leoluca e San Bernardo da Corleone, sono opere di Fra Felice da Sambuca.
Ai modi di Vincenzo La Barbera è da riferire il quadro di “Santa Rosalia che prega per Corleone”. All’interno della Chiesa Madre vi sono poi due sale museali dove è possibile osservare altre tele e argenteria. Notevole è pure la chiesa di Santa Rosalia, in piazza Vasi, edificata nel XVII secolo. Custodisce all’interno due acquasantiere cinquecentesche e diverse tele di varia provenienza, ritenute di Pietro Novelli, Vito D’Anna, Gioacchino Martorana e Giuseppe Velasquez. Meritano ancora di essere ricordate: la chiesa dell’Addolorata (1735) di architettura borromiana provinciale e la chiesa del SS. Salvatore del XVIII secolo. Infine l’architettura civile corleonese annovera, oltre al seicentesco Palazzo Pretorio, diversi palazzi sette-ottocenteschi, dovuti all’aristocrazia cittadina. L’ex-palazzo Cammarata, in piazza Garibaldi, restaurato, ospita la nuova sede del municipio. È impreziosito da un portone in bronzo, opera dello scultore corleonese Biagio Governali. Molto bello è anche Palazzo Provenzano, con sale finemente affrescate, sede del museo archeologico.