Randazzo è in fiore: il sindaco Francesco Sgroi ci rivela come sta cambiando la città
Dalle strade all'acqua, passando per il decoro urbano e la raccolta differenziata. La città è ancora in dissesto, ma il primo cittadino assicura: "Entro i primi mesi del 2020 la porto fuori dal tunnel"
(19 giugno 2019)
Era il giugno del 2018 quando al Comune di Randazzo, splendida realtà di 10mila anime in provincia di Catania, si insediava il nuovo sindaco Francesco Sgroi, al termine di una campagna elettorale che lo aveva visto contendersi la fascia di primo cittadino con Antonino Grillo, Francesco Lanza e Nunzio Barbaro Mollica. Da allora è iniziata una vera corsa contro il tempo per cercare di tappare tutte le buche dalle quali, metaforicamente, l’ente prendeva acqua. “Ho trovato una situazione debitoria atavica, – spiega il sindaco a Ialmo – per pagamenti non effettuati da almeno 40 anni. Lentamente, sto cercando di sistemare tutto. Ho dovuto necessariamente dichiarare il dissesto, perché ho trovato 10 milioni di debiti e un bilancio a pareggio di 30 milioni, ma con un serio lavoro di programmazione sono sicuro che entro i primi mesi del 2020 riuscirò a portare la città fuori dal tunnel e a trasformarla in un ente virtuoso. A distanza di un anno, sono fiero di poter dire che ho già realizzato l’80% del mio programma elettorale, ma non non mi fermo, e voglio dire ai miei concittadini dico di stare sereni”.
Che Randazzo sia una città che vive una seconda primavera lo si è potuto vedere in maniera tangibile nei due fine settimana del 2 e del 9 giugno, quando le strade, le piazze e i balconi si sono colorati grazie alla seconda edizione di “Randazzo in Fiore”. Organizzata da un gruppo di liberi cittadini che hanno formato l’omonima associazione, la manifestazione si pone l’obiettivo di abbellire la città con l’utilizzo di elementi floreali e materiali riciclati. Tre le sezioni del concorso: “Balconi fioriti (centro storico)”, “Vetrine in fiore” (in tutta la città) e “Piazze in fiore” (quartieri periferici), novità di questa edizione studiata per coinvolgere attivamente l’intera comunità. E se già l’anno scorso, in una prima edizione organizzata in pochissimo tempo, i risultati erano stati incredibili, quest’anno hanno superato davvero ogni aspettativa e cambiato, realmente, il volto della città. “L’idea nasce per dimostrare ai cittadini come, attraverso la loro collaborazione, Randazzo poteva diventare più bella con poco. La prima edizione ha avuto il sostegno di alcune ditte specializzate e di vivai che hanno realizzato delle composizioni floreali, ma quest’anno l’abbiamo organizzata con largo anticipo e promossa meglio, il Comune si è fatto parte attiva con il consigliere Maria Erichetta Giardina e abbiamo istituito un premio, non in denaro, per le composizioni più belle. A valutarle è stata una giuria composta da persone esterne, tra cui un critico d’arte, che hanno visitato i nostri tre quartieri storici, San Martino, Santa Maria e San Nicola (che prendono il nome dalle tre chiese principali), e hanno voluto premiare quella che meglio si sposava con l’architettura del quartiere. Ha vinto una composizione di una via del centro storico, addobbata solo con fiori gialli e di ginestra, incantevole nel contesto medievale di San Nicola. E’ stata premiata – prosegue il primo cittadino – anche la piazza Sacro Cuore, per la composizione realizzata sul sagrato del Carmine ed inoltre, attraverso i social, i cittadini hanno potuto scegliere il balcone più bello e ha vinto uno del quartiere di San Vito. Ai vincitori abbiamo dato solo una pergamena ma sono stati due week end bellissimi, riconosciuti anche dal conduttore Luca Sardella che ha visitato il nostro centro storico.
Questo concorso vi è servito per riaccendere i riflettori sul problema più ampio dell’ambiente e del decoro urbano…
Assolutamente si. Dal mio insediamento è aumentato il tasso di differenziata e abbiamo pulito la città, cosa che prima, a causa del mancato pagamento degli operatori ecologici, che erano in sciopero permanente, era impossibile. C’erano ovunque cumuli di spazzatura e discariche a cielo aperto, la scerbatura non si faceva da anni. Il nostro obiettivo era di riportare la città all’antico splendore e “Randazzo in fiore” ha avuto il potere di mostrare ai cittadini quanto può essere facile avere una città più bella. Abbiamo acceso le loro coscienze, mentre noi, doverosamente, abbiamo attuato una vera repressione nei confronti di chi aveva comportamenti scorretti e avviato la videosorveglianza. Abbiamo iniziato a pagare puntualmente la squadra ecologica, e con quella di polizia ambientale che costantemente si muove sul territorio abbiamo pulito tutto. Poi, poiché non avevamo personale per la scerbatura, abbiamo stipulato una convenzione con l’ispettorato forestale di Catania. Così, l’anno scorso, siamo riusciti ad affrontare l’emergenza. La convenzione è in atto ancora oggi, e usiamo i forestali nel periodo estivo per la pulizia straordinaria del verde pubblico.
Mi accennava alla raccolta differenziata. Che percentuale ha trovato, di quanto è aumentata in un anno e con quali vantaggi per la popolazione virtuosa?
Siamo passati dal 9 – 13% al 47 – 53%. Purtroppo, non ci sono ancora vantaggi economici per i cittadini ma posso garantire che arriveranno dal 2020. Da questa operazione, il comune pian piano avrà il suo guadagno e se per il 2019 tutti gli introiti (sia quelli derivanti dalla vendita del rifiuto differenziato che quelli provenienti dal recupero dell’evasione fiscale, trovata al 22-27% e che stiamo contrastando riorganizzando gli uffici) serviranno per coprire i costi sostenuti per avviare la macchina e migliorare il servizio di controllo del territorio, dal prossimo li useremo per diminuire la TARI.
Il suo bilancio di un anno da sindaco, dunque, mi sembra assolutamente positivo…
Assolutamente si. Ho migliorato anche la sicurezza sotto il profilo sanitario. Il nostro territorio, infatti, è distante sia da Catania che da Messina e abbiamo una carenza di strutture sanitarie deputate all’emergenza. Ho accorciato le distanze istituendo la pista per l’elisoccorso sia di notte che di giorno, grazie ad un altro accordo con l’azienda forestale che ci permetterà di poter usufruire della pista del Parco Sciarone. Stiamo attrezzando l’area con l’illuminazione per le operazioni notturne e a breve inaugureremo l’elisuperficie. Abbiamo anche migliorato i servizi sanitari sul territorio. Attraverso un accordo con la Direzione Sanitaria dell’Asl 3 di Catania, infatti, potenzieremo gli ambulatori, compreso quello di urologia. Sotto l’aspetto degli investimenti, visto che è una vera spina nel fianco da anni, avevamo l’obiettivo di diminuire il costo dell’energia elettrica del 40% e attraverso grandi sacrifici abbiamo già fatto staccare 45 dei 90 contatori del Comune. Inoltre, abbiamo ottenuto un finanziamento statale per poter cambiare le lampade alogene e appena avremo questi 90mila euro inizierò questo processo, già avviato, in parte, grazie ad un accordo con la ditta Sole, concessionaria del 30% dell’impianto elettrico del territorio. Tra poco partiranno i lavori per mettere le lampade a risparmio energetico e questo mi permetterà di liberare somme da restituire ai cittadini come servizi.
Anche sul fronte della sicurezza stradale e della mancanza di acqua vi siete adoperati non poco…
Abbiamo speso 150mila euro per mettere in sicurezza la via Gaetano Basile, una delle arterie principali di collegamento che insiste su due ponti e dove ci sono stati molti incidenti, anche mortali. Nel primo anno della mia sindacatura ho rifatto il manto stradale, creato dossi artificiale per ridurre la velocità, soprattutto in prossimità di una scuola, e attraverso l’apporto di capitale privato, abbiamo messo in sicurezza i due cavalcavia. Purtroppo, dal 2014 al 2018 non avevamo dei bilanci approvati come prevede la legge e questo ci impediva di fare investimenti. Io mi sono insediato a giugno e ad ottobre ho approvato il bilancio triennale 2018-2020 sbloccando alcune somme che ho investito nel patrimonio comunale e sull’acquedotto, per risolvere il problema della carenza idrica. Il problema, soprattutto in estate, era molto sentito, ma siamo riusciti ad immettere più acqua nelle condutture pulendo il pozzo Esa, e da 3 litri di acqua al secondo siamo arrivati a 17. Abbiamo, inoltre, realizzato una vasca di raccolta nel quartiere Murazzo Rotto, coprendo sia questa zona che quella di Sant’Elia. Motivo per cui non posso che dirmi soddisfatto, anche se sono consapevole che il lavoro da fare è ancora davvero tanto.
Valentina Frasca