Ragusa ricorda Maria Zarba: domani il primo anniversario del suo omicidio
A partire dalle 17 di domani, al Centro Polifunzionale Interculturale di viale Napoleone Colajanni, un momento commemorativo alla presenza dei figli e dei nipoti
(10 ottobre 2019)
Era l’11 ottobre 2018 quando una donna di 66 anni, Maria Zarba, è stata uccisa nella sua abitazione di via Giambattista Odierna, nel centro storico di Ragusa. L’allarme è stato lanciato dal nipote che era andato, come di consueto a farle visita, e invece l’ha trovata in una pozza di sangue. L’unico indagato della morte è stato l’ex marito della donna, Giuseppe Panascia, che pare volesse ritornare con lei. A inchiodarlo, le tracce di sangue della vittima sui suoi indumenti e nella sua macchina, oltre alla ricostruzione delle telecamere.
Tutta la città ne rimase sconvolta. Maria era una donna molto conosciuta, “un angelo”, come molti la definivano. Ragusa non può e non vuole dimenticare e domani, in occasione del primo anniversario del suo omicidio, è stato organizzato un momento commemorativo, a partire dalle 17 al Centro Polifunzionale Interculturale di viale Napoleone Colajanni, alla presenza dei figli e dei nipoti. Nell’occasione sarà data lettura di una accorata lettera che i suoi cari le hanno dedicato: “È stata una Grande Mamma” – “E’ stata una Grande Nonna” – “Ma soprattutto, era una Grande Donna”.
A seguire, alle 19, la proiezione del documentario “Anche io vado a scuola” – un video inchiesta che racconta le difficoltà di chi vive nelle campagne tra il mare di serre ipparino. Luoghi lontani dalle istituzioni, non solo fisicamente, e popolati da famiglie spesso di origine straniera. Storie di bambini che vivono ai margini della società e sognano di restare in Italia. Le loro storie sono al centro del video-inchiesta realizzato da Martina Chessari e Carmelo Riccotti La Rocca, quest’ultimo presente all’evento.