Ragusa è plastic free. Il M5S chiede tolleranza per chi non si è ancora potuto adeguare
"Molti distributori non sono ancora attrezzati per ottemperare alle prescrizioni dell’ordinanza. Infatti, i centri in questione sono a disagio sull’approvvigionamento del materiale bio"
(3 ottobre 2019)
Dallo scorso 1 ottobre, Ragusa è diventata plastic free. Da pochissimi giorni, quindi, è scattato, su tutto il territorio comunale di Ragusa, il divieto di utilizzo e vendita di materiale in plastica non biodegradabile. Così come disposto dall’ordinanza del 24 maggio scorso e da quella successiva del 30 agosto, le attività commerciali, artigianali e di somministrazione di alimenti, bevande non potranno più distribuire ai clienti sacchetti da asporto monouso in materiale non biodegradabile. Inoltre, per gli esercizi di generi alimentari, quali supermercati, botteghe di vicinato, salumerie ed ogni altro esercizio e centro vendita abilitato alla vendita di stoviglie per alimentari e cotton fioc, è fatto esplicito divieto di vendita di qualsiasi materiale monouso in plastica ed altro materiale non biodegradabile quali piatti, bicchieri, cannucce, posate, cotton fioc e mescolatori di bevande non biodegradabili. Si dà, comunque, atto che il plastic free imposto dal provvedimento del maggio scorso non trova applicazione per la vendita all’ingrosso in centri di vendita abilitati alla grande distribuzione di stoviglie per alimenti. “E’ un’integrazione – spiega il sindaco Peppe Cassì – che abbiamo ritenuto necessaria per non penalizzare la rete di grande distribuzione presente sul nostro territorio comunale: fatto salvo il divieto di utilizzo di prodotti plastici monouso e non biodegradabili a Ragusa, nulla vieta che un centro di vendita all’ingrosso della nostra città possa infatti rifornire esercenti attivi su altri Comuni”.
Sulla delicata questione è intervenuto anche il gruppo consiliare del M5S, che esprime preoccupazione in merito alle probabili sanzioni per i cittadini ragusani. “I nostri concittadini rischiano di essere sanzionati per colpe che potrebbero essere non loro. Molti distributori, infatti, non sono ancora attrezzati per ottemperare alle prescrizioni dell’ordinanza. I centri in questione sono a disagio sull’approvvigionamento del materiale bio, questo perché hanno avuto difficoltà a reperire sul mercato il materiale in questione in quantità tale da potere soddisfare le esigenze esistenti”. Anche perché gli esercenti, che si servono a Modica, a Siracusa e in altre piazze, dove il plastic free non è ancora entrato in vigore, non riescono a reperire in maniera massiccia il materiale bio necessario.
“Da qui – prosegue il gruppo M5S Ragusa – il motivo per cui potrebbero rischiare delle sanzioni. Riteniamo che, almeno in questa fase, la nostra città non riuscirà ad essere soddisfatta dalla necessità di materiale bio proprio perché non è pronta. I loro fornitori non hanno ancora debitamente colmato le scorte in magazzino. Diverso sarebbe stato se questa ordinanza fosse stata emanata a novembre o a dicembre dello scorso anno. Ci sarebbe stato il tempo necessario, per i buyer, per fare in modo che le scorte di magazzino venissero attrezzate nella maniera più opportuna. A ogni modo riteniamo che occorra dare tempo ai nostri concittadini di adeguarsi. Per questo chiediamo un adeguato periodo di tolleranza prima di sanzionare a tappeto seguendo i dettami della stessa ordinanza”.
Claudia Trapani