Ragusa e il caso dei 5 ragazzi contagiati da Malta. Cassì: “Indagini per risalire a chi è stato in stretto contatto con loro”
“Una lista con i nominativi dei possibili contagiati sta girando nelle chat assieme a false dichiarazioni e voci infondate, fomentando paure insensate”
(13 agosto 2020)
Venerdì scorso cinque ragazzi ragusani, rientrati da un viaggio a Malta, sono risultati positivi al covid-19: attualmente stanno tutti bene e sono asintomatici.
Una vicenda che ha scosso l’intera città soprattutto per il fatto che si sta cercando di risalire a soggetti venuti in contatto con loro. Già 150 persone sono in isolamento in attesa del tampone, e forse potrebbero non essere gli unici.
Il sindaco Cassì, quindi, è intervenuto sulla vicenda, facendo chiarezza e spiegando tutto quello che si sta facendo per limitare i danni e fare in modo che il contagio non si espanda: “I ragazzi hanno scoperto la loro positività grazie alla lungimiranza e all’istinto di una madre che ha comunque fatto eseguire il tampone al figlio. Una vicenda che ancora una volta dimostra quanto subdolo possa essere questo nemico, purtroppo non l’unico da cui doversi difendere: anche cattiveria e ignoranza possono far altrettanto male”.
Continua: “Mentre procedono infatti le indagini epidemiologiche per risalire a coloro che sono stati in stretto contatto con questi ragazzi (molti già posti in isolamento domiciliare), una lista con i nominativi dei possibili contagiati sta girando nelle chat assieme a false dichiarazioni e voci infondate, fomentando paure insensate. Degli imbecilli hanno persino rivolto minacce e offese ai malcapitati giovani contagiati.
”Augurando ai ragazzi una pronta guarigione – conclude Cassì – e invitando ancora una volta tutti al rispetto delle prescrizioni sanitarie, la sola vera difesa a disposizione di ciascuno per proteggere sè stesso e gli altri, voglio ribadire che non è con la scellerata caccia all’untore o alimentando il panico che le cose miglioreranno. Non perdiamo la testa, non aggiungiamo male al male”.