Ragusa-Catania: il sì del Cipe alla realizzazione pubblica, ma per l’ok si aspetta il 5 settembre
Il ministro Toninelli ha chiuso il modello concessionario precedente e ha confermato la volontà di realizzare l’opera con solo denaro pubblico. E se Cassì sembra esserne soddisfatto, tutt'altro è il pensiero di Dipasquale
(2 agosto 2019)
Il sindaco Peppe Cassì, che ha preso parta alla seduta, dichiara: “Bocciata definitivamente la soluzione pubblico-privato, considerata dal Governo inopportuna anche per il costo del pedaggio e confermata la volontà di realizzare l’infrastruttura con risorse interamente pubbliche. Confermato l’accordo tra Anas e Sarc per la cessione del progetto allo Stato. Secondo l’intesa il prezzo sarà fissato tramite arbitrato, la cui stima sarà vincolante per le parti. Come chiesto dalla Regione, presente col presidente Musumeci e l’assessore Falcone, si profila la costituzione di una società di scopo (per la quale Musumeci ha proposto di costituire la sede a Ragusa) partecipata dallo Stato tramite Anas e dalla Regione Sicilia tramite Cas, cui sarà affidata la realizzazione dell’opera. Prossimo appuntamento per la approvazione del progetto definitivo, il Cipe del 5 settembre cui il presidente del Consiglio Conte ha aggiornato la discussione. Si attende per quella data un cronoprogramma dettagliato. Continueremo a vigilare perché alle parole seguano fatti concreti, ma la strada sembra ormai segnata”.
Mentre l’onorevole Nello Dipasquale, che due settimane fa aveva protestato con una marcia lungo la Ragusa-Catania, adesso dichiara: “Ringraziamenti ed entusiasmo fuori luogo: mi chiedo che politica sia questa nella quale si ringrazia e ci si rallegra perché ci danneggiano. Dal CIPE l’unico risultato certo è lo stop definitivo al progetto di finanza per realizzare l’autostrada Ragusa-Catania – spiega Dipasquale – e non si sa nient’altro di tutto il resto: non sappiamo nulla sull’ammontare del finanziamento pubblico, con quale decreto si farà, né in che modo verrà a gravare sui cittadini se, per esempio, verranno sottratte risorse a qualcos’altro; non si sa neanche a quanto ammonta l’accordo chiuso (se si è chiuso) tra ANAS e SARC per acquisire il progetto; nessuno ha ancora approfondito l’aspetto riguardante il possibile danno da mancato guadagno per il concessionario (indovinate come andrà a finire!?). Ecco l’unica certezza di cui disponiamo: il progetto è stato bloccato, di nuovo, e rinviato, di nuovo, così in un vortice sempre uguale a sé stesso. E Musumeci ringrazia e Falcone parla come se avesse fatto bingo. Ricordo a tutti – conclude – che fino a qualche mese fa: il finanziamento, in parte pubblico e in parte privato, era certo; il progetto aveva superato tutte le valutazioni tecniche e quello del CIPE era l’ultimissimo passo prima dell’apertura del cantiere. Come si fa a non pensare che tutta questa faccenda sia una gigantesca presa per i fondelli nei confronti dei siciliani e dei cittadini del Sud-Est?”.