Questa sera, a Siracusa, avvocati a teatro per il processo ad Elena: sarà artefice o vittima?
Durante l’evento si punterà l’attenzione sulle intimidazioni subite da alcuni avvocati in provincia di Siracusa. È stato organizzato una sorta di flash mob: gli avvocati tra il pubblico indosseranno la toga dando così visibilità alla loro protesta, mentre i colleghi sul palco leggeranno un documento
(21 giugno 2019)
Di scena, questa sera al Teatro greco di Siracusa, il processo ad Elena: artefice o vittima della guerra di Troia? La regina di Sparta, controverso e celebre personaggio tramandato dai classici della letteratura greca, sarà la speciale imputata di Agon, il processo simulato in programma questa sera alle 21. L’evento, celebrato dal 2009, è organizzato dalla Fondazione Inda, The Siracusa International Institute for Criminale Justice and Human Rights, l’associazione Amici dell’Inda e l’Ordine degli Avvocati di Siracusa. A salire sul banco degli imputati, accusata di alto tradimento e di intelligenze con lo straniero a scopo di guerra, sarà proprio Elena, che nella stagione 2019 degli spettacoli classici è interpretata nelle Troiane di Euripide con la regia di Muriel Mayette-Holtz da Viola Graziosi, e nell’Elena di Euripide da Laura Marinoni che, nello spettacolo diretto da Davide Livermore, interpreta una regina di Sparta rimasta fedele e innamorata del marito Menelao dopo essere stata trasportata in Egitto per volere della dea Era. Nel corso del processo simulato, Viola Graziosi interpreterà la Elena sotto giudizio, mentre Laura Marinoni sarà il testimone della difesa potendo così esprimere i sentimenti di una regina di Sparta che desidera solo ricongiungersi con il proprio sposo. Sul versante opposto, testimone dell’accusa sarà invece un’altra grande primadonna del teatro italiano, Maddalena Crippa, che nelle Troiane è la regina Ecuba.
L’ex magistrato Gherardo Colombo sosterrà l’accusa contro Elena, Vittorio Manes, avvocato e professore ordinario di Diritto penale all’Università di Bologna ricoprirà invece i panni del legale difensore della regina di Sparta davanti alla giuria presieduta da Livia Pomodoro, ex presidente del Tribunale di Milano, e composta da Giuseppina Paterniti Martello, direttrice del Tg3 e Loredana Faraci, docente all’Accademia delle Belle arti di Roma. Come ogni anno, dopo il dibattimento la giuria popolare, costituita dal pubblico che seguirà il processo, esprimerà il proprio giudizio di condanna o assoluzione nei confronti dell’imputata. Due i capi di imputazione nei confronti di Elena: alto tradimento (articolo 90 della Costituzione) e intelligenze con lo straniero a scopo di guerra (articolo 243, II comma del codice penale) per aver, quale regina di Sparta, pregiudicato gli interessi nazionali, seducendo Paride, principe di una potenza straniera, spingendolo ad unirsi a lei fuori dal matrimonio ed a portarla con sé nella città di Troia, ponendo così in essere atti ostili contro la città di Sparta in quanto lesivi dell’onore e del prestigio del re Menelao e per aver provocato una guerra durata dieci anni e conclusasi con la completa distruzione della città di Troia e l’uccisione o la deportazione di tutti i suoi abitanti.
Questi i pesanti capi d’accusa di cui dovrà rispondere l’imputata Elena ma come andrebbe il processo se fosse realmente celebrato oggi? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Alessia Lo Tauro che nella vita, come nella professione, ha scelto di difendere le donne vittime di discriminazioni e violenze. “Penso che anche oggi in qualche modo le scelte delle donne, quando vanno oltre certi cliché, – spiega – sono criticate e criticabili, quindi non credo che sia cambiato molto dall’epoca di Elena ad oggi. Dalle donne ancora oggi ci si aspetta che stia vicino al marito, che tenga unita la famiglia in ogni caso, anche se il rapporto è finito o subisce violenza. Poi, ovviamente,Elena ha una doppia colpa, oltre al tradimento anche quella di aver causato una guerra. Dal punto di vista morale Elena sarebbe condannata, da quello giuridico ma non sempre le cose sono scisse, dovrebbe essere assolta, vedremo cosa succederà stasera”.
L’evento sarà inoltre l’occasione per puntare l’attenzione sulla professione legale ed in particolare sulle intimidazioni subite negli ultimi anni da alcuni avvocati e professionisti in provincia di Siracusa. Dopo le avvocate, Adriana Quattropani a Pachino, Daniela La Runa e Gabriella Mazzone a Siracusa è toccato, poco meno di un mese fa al presidente dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa, Francesco Favi e la moglie anche lei avvocata, Cristina De Luca, alla quale hanno incendiato l’auto e poco prima era stata la volta dell’auto del cronista siracusano Gaetano Scariolo incendiata nottetempo.
Per non dimenticare questi fatti, oltre alle parole, in questo caso parleranno i gesti grazie ad una sorta di flash mob inscenato dagli avvocati presenti a teatro. Dopo i saluti del presidente del Siracusa International Institute for Criminale Justice and Human Rights, l’avv. Paolo Reale sarà data la parola al presidente dell’Unione Fori siciliani Massimo dell’Utri accompagnato sul palco dai 16 presidenti degli Ordini siciliani e dal presidente delle Camere Penali del distretto. In quell’occasione gli avvocati tra il pubblico indosseranno la toga dando così visibilità alla loro protesta, mentre i colleghi sul palco leggeranno un documento. Prima dell’inizio del dibattimento, introdotto dall’avvocato Michele Consiglio, magistrato della Corte d’Appello di Catania, l’associazione Amici dell’Inda, guidata dall’avvocato Giuseppe Piccione, nominerà socio onorario il grecista Sebastiano Amato, presidente della Società Siracusana di Storia Patria ed ex componente del consiglio d’amministrazione della Fondazione Inda, e consegnerà alle attrici Marial Bajma Riva, interprete di Cassandra nelle Troiane, e Viola Marietti, Teucro in Elena di Euripide e Lampitò nella Lisistrata che sarà in scenda dal 28 giugno al 6 luglio con la regia di Tullio Solenghi, il premio come migliori giovani attrici esordienti al Teatro Greco. Il riconoscimento è intitolato a Enrico Di Luciano, fondatore e primo presidente dell’associazione Amici dell’Inda.
Nadia Germano Bramante