Quell’impianto stravolge il territorio: una città, Pozzallo, contro il sindaco di un’altra, Modica
"Il sindaco Ignazio Abbate - ha dichiarato il primo cittadino di Pozzallo, Roberto Ammatuna – si assuma la responsabilità di aver incrinato i rapporti tra due comunità da sempre amiche"
(3 febbraio 2020)
Pozzallo scende in piazza contro l’impianto di biometano, in contrada Zimmardo-Bellamagna. Si è tenuto ieri, infatti, il comizio organizzato dai componenti del Cspa (Comitato spontaneo di cittadini per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente) per coinvolgere l’intera cittadinanza in una battaglia che vogliono vincere ad ogni costo. “Se il 13 febbraio – hanno detto – l’azienda, in caso di rigetto della sospensiva da parte del Tar, darà avvio ai lavori, ci troverà là, pronti a difendere il nostro territorio”. Quella del 12 febbraio rappresenta, quindi, una tappa fondamentale per questa vicenda iniziata con l’autorizzazione rilasciata da parte del Suap di Modica, nel mese di agosto, alla “Biometano Ibleo Srl”, rappresentata per il 35% da Michele Leocata, titolare dell’azienda Avimecc; il 60% delle quote sono detenute dalla “Sviluppo biometano Sicilia Srl” di Messina, della quale fa parte l’ex parlamentare europeo, nonché assessore regionale con il governo Cuffaro, Giovanni La Via.
Il fronte del no spera nell’accoglimento del ricorso al Tar presentato dai componenti del Consorzio Bellamagna, stranamente più che dimezzati dall’avvio della raccolta firma, e nel ricorso straordinario al Presidente della Regione, Nello Musumeci. In quegli atti sono evidenziate tutte le ombre di un procedimento frettoloso che presenta diversi punti oscuri e culminato con un vero e proprio sopruso ai danni di una comunità, quella di Pozzallo, mai informata della realizzazione di un impianto di biogas a meno di 700 metri dal centro urbano.
“Il sindaco Ignazio Abbate – ha dichiarato il primo cittadino di Pozzallo, Roberto Ammatuna – si assuma la responsabilità di aver incrinato i rapporti tra due comunità da sempre amiche”. Il Comune di Modica e l’azienda sono stati molto attenti perché l’iter non fosse sottoposto a valutazione di impatto ambientale, scegliendo la procedura semplificata istruita dal Suap di Palazzo San Domenico. L’impianto avrà una capacità di produzione media di 499 metri cubi all’ora circa. Oltre quella soglia, cioè da 500 Mc in poi, l’iter sarebbe passato in mano alla Regione con la necessità di sottoporre l’impianto alla valutazione di impatto ambientale. L’autorizzazione celere del Suap, tra l’altro, è stata motivata dal carattere di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’iter. Proprio per tale motivo, secondo i ricorrenti, l’autorizzazione doveva passare dal consiglio comunale, cosa che non è accaduta. Nel ricorso straordinario al presidente della Regione, si richiama anche la direttiva dell’UE, numero 92 del 13 dicembre 2011, che prevede la valutazione di impatto ambientale per gli impianti di biometano considerata anche la natura, la dimensione e l’ubicazione degli stessi, a prescindere dalla soglia di produzione.
Totalmente inopportuna, poi, appare la scelta del sito che ricade sì in una “zona bianca”, ma che confina con una necropoli e che si trova in una delle zone paesaggistiche più belle e suggestive della provincia ragusana. Per questo motivo la Sovrintendenza non è tenuta a dare un parere, ma nonostante ciò il Soprintendente Giorgio Battaglia ha cercato di fare da “paciere” non facendo alla fine una gran bella figura. Nonostante un accordo sottoscritto tra le parti coinvolte al fine di trovare una soluzione alternativa, con Battaglia garante, la riunione che si è tenuta nei primi di dicembre, non ha avuto più un seguito. Una conseguenza dell’atteggiamento del primo cittadino di Modica, che sulla questione continua ad essere latitante, ignorando gli inviti al confronto che gli sono arrivati da più fronti, anche dal vescovo di Noto.
Ancora senza una risposta nemmeno da parte di Musumeci, Pozzallo deve fare i conti con lo spettro di due impianti di biogas, perché nel frattempo l’Avimecc ha presentato istanza per l’ampliamento del macello di contrada Fargione, nella zona industriale di Modica, ma sempre nei pressi del centro urbano della città marinara, con la realizzazione di un impianto di biometano. “Ci vogliono circondare – ha denunciato il sindaco Ammatuna – il quale, nonostante non sia stato invitato, domani parteciperà alla conferenza di servizio che si terrà a Palermo per discutere di questo secondo iter e, nel pomeriggio, sarà sentito dalla Commissione Regionale Antimafia, presieduta da Claudio Fava, nell’ambito dell’inchiesta sul ciclo dei rifiuti”.
Questa settimana sarà decisiva per capire che piega prenderà la vicenda. Oltre ai già ricordati appuntamenti di domani, infatti, il prossimo 7 febbraio, in occasione della visita del presidente Musumeci, a Pozzallo per l’inaugurazione della Stazione Passeggeri, si terrà un sit in di protesta per spingere il governatore ad assumere una decisione, il 12 febbraio, invece, il Tar si esprimerà sulla richiesta della sospensiva dei lavori. In caso di rigetto, il 13 febbraio, l’azienda potrebbe dare avvio ai lavori per la realizzazione dell’impianto di biogas a Bellamagna.