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Privacy e coronavirus, Asp Ragusa: accesso informatico ai dati degli ‘isolati’, ma la Procura non ne sa niente
È difficile capire come un intervento così invasivo possa essere operato senza disposizione dell'autorità giudiziaria
(17 marzo 2020)
L’Asp di Ragusa fa sapere di avere stipulato un’intesa con le forze dell’ordine per consentire l’accesso informatico ai dati degli isolati. Ciò – afferma l’Asp in un comunicato – permetterà alle forze pubbliche di sicurezza, che controllano il territorio, di poter verificare il corretto comportamento delle persone che provengono da fuori Sicilia e che devono stare in isolamento. Inoltre, sarà utile a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici delle forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco, che devono conoscere le condizioni dei luoghi e lo stato di salute delle persone, durante lo svolgimento del proprio lavoro. Un accordo realizzato in uno spirito di fattiva e concreta collaborazione, a tutela anche dei cittadini, per contrastare l’emergenza da corona virus nel territorio ibleo”.
Fin qui il comunicato che sembra dire che gli operatori di polizia giudiziaria potranno entrare nella corrispondenza e nel complesso dispositivo delle comunicazioni personali (e-mail, telefonate, sms, messenger, WhatsApp, telegram, ecc….) di ciascuno dei soggetti obbligati all’isolamento domiciliare. Ma la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa non ne sa niente ed è difficile capire come un intervento così invasivo di una sfera di diritti costituzionalmente protetta come quelli della privacy riservatezza della corrispondenza possa essere operato senza disposizione dell’autorità giudiziaria e nei confronti di soggetti completamente estranei ad ogni procedimento.
Del rest, che senso avrebbe l’autocertificazione, soprattutto alla luce dell’integrazione disposta dal Viminale con l’inserimento del nuovo elemento del rispetto dell’obbligo di autoisolamento?