Prima la neve, poi il vento fino a 100 km orari: la Sicilia è in ginocchio
La scia di devastazione è lunga, la conta dei danni ancora agli inizi ma i numeri sono già pesantissimi, sia nelle città che sulle strade. Nelle campagne, poi, viene solo da piangere
(25 febbraio 2019)
Venerdì scorso, annunciandolo, lo avevamo definito “agghiacciante”, e non potevamo trovare termine più azzeccato per il week end che la Sicilia si sta lasciando alle spalle. La scia di devastazione è lunga, la conta dei danni ancora agli inizi ma i numeri sono già pesantissimi, sia nelle città che sulle strade. Nelle campagne, poi, viene solo da piangere. Sabato pomeriggio, come previsto, è arrivata la neve, ma i problemi sono iniziati dopo, quando si è alzato il vento. Un vento impetuoso, fortissimo, che ha flagellato tutta la Sicilia, fino a Malta, soffiando fino a 100 km orari e oltre, spezzando rami e abbattendo alberi, semafori e cartelloni pubblicitari, pali della pubblica illuminazione e pensiline, bloccando strade e scoperchiando i tetti delle case. In provincia di Ragusa ci sono stati anche due feriti, per fortuna non gravi.
Alla stazione di Pozzallo è crollato un cornicione che ha colpito un quindicenne, portato in ambulanza al pronto soccorso del Maggiore di Modica. Qui, la finestra di un’abitazione è andata in frantumi, ferendo un anziano ed è volato via anche l’orologio, risalente ai primi del ‘900, della chiesa di San Giovanni, nella parte alta della città, mentre vicino alla chiesa della Madonna delle Grazie sono crollate due case, per fortuna disabitate.
A Ragusa il tetto di una casa è volato via ed è precipitato in strada, in via Buonarroti. Per fortuna, nessuno è rimasto ferito ma alcune auto in sosta sono state danneggiate e sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per mettere in sicurezza la zona.
Le chiamate con richieste di soccorso ai vigili del fuoco non si contano più. Nel capoluogo ibleo danni nelle ville, nel Parco del Castello di Donnafugata e nei due cimiteri. Chiuse tantissime strade, tra cui Via Monelli, Via Addolorata, Via Erice, Via Diaz, Via Mascagni, Via Matteotti e Via Carrubba. A Modica, invece, è stato necessario chiudere la centralissima via Nazionale.
Tante, ovunque, le zone sono rimaste senza corrente elettrica. A Sampieri è volata via la copertura di un distributore sulla Sampieri-Cava d’Aliga, e il sindaco di Scicli, Enzo Giannone, ha disposto per oggi, con un’ordinanza, per oggi la chiusura di tutte le scuole, del cimitero e delle strutture sportive, per monitorare i danni e programmare eventuali interventi di messa in sicurezza. Scuole chiuse oggi anche a Modica e Ragusa, dopo la riunione che il sindaco, Peppe Cassì, ha avuto ieri con l’assessore alla protezione civile e pubblica istruzione Giovanni Iacono ed il responsabile della Protezione civile comunale Marcello Dimartino.
A Siracusa, ieri, il sindaco Francesco Italia ha diramato l’avviso di protezione civile e attivato il Centro Operativo Comunale per monitorare e gestire l’emergenza meteo. Anche qui chiuse le scuole di ogni ordine e grado in via precauzionale, al fine di consentire il controllo dei tecnici comunali. Le intense raffiche di vento, inoltre, hanno danneggiato i pannelli della pensilina dello stadio, e la partita in programma ieri è stata rinviata. Chiusi anche gli asili, gli impianti sportivi ed i parchi. Qualche ferito lieve si è registrato a causa di piccoli incidenti. Attivate ovunque le unità di crisi per gestire le emergenze, coadiuvate anche dai volontari, come quelli di Nuova Acropoli. Messe in sicurezza le ringhiere in via Sicilia, crollo di calcinacci in via Luigi Cassia, controlli in un terrazzo di via Acradina, a causa di alcune tegole pericolanti, in via Algeri e in via Cadorna, oltre che nella zona balneare. Al pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I” il vento ha sradicato il tetto di protezione utilizzato dalle ambulanze e strappato, nella frazione di Belvedere, il telone di copertura del pallone tensostatico. Allagata Marzamemi, dove il mare è arrivato fino alla piazza. Temporaneamente chiuso dai vigili del fuoco il centro commerciale Fiera del Sud.
Ma tutta la Sicilia, come detto, è stata messa in ginocchio da questa perturbazione giunta dalla Siberia. Nel Palermitano il vento ha abbattuto una palma secolare nella centralissima Piazza Crispi, tantissimi gli alberi abbattuti e finiti sulle strade, bloccando la circolazione dei mezzi. I vigili del fuoco sono intervenuti anche nel porticciolo dell’Arenella dove alcune imbarcazioni hanno rischiato di affondare. Interrotti i collegamenti marittimi con Ustica, fermi i traghetti per Napoli e Genova. Sulle Madonie, problemi anche a causa della neve, che è arrivata persino sulle Eolie, anch’esse isolate.
E, come dicevamo all’inizio, nelle aziende agricole la situazione è disastrosa. Le fortissime raffiche di vento hanno scoperchiato le serre praticamente in tutta la fascia trasformata, da Pachino a Vittoria e Acate. L’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, ha già fatto sapere che oggi stesso si recherà in alcune tra le zone più colpite mentre i Comuni stanno valutando la richiesta dello stato di calamità naturale. “A seguito dei forti venti, della neve e delle gelate che in queste ore hanno flagellato il sud est della Sicilia causando ingenti danni all’agricoltura – si legge in una nota – Bandiera si recherà nei territori di Pachino, Portopalo e Ispica per una prima ed immediata ricognizione dei danni subiti dal territorio e dalle aziende agricole. Sono già stati inoltre prontamente allertati gli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura, che domattina, essendo peraltro il danno ancora in corso, si recheranno sul campo per una prima stima dei danni, presupposto fondamentale per avviare qualsiasi iniziativa a tutela dell’agricoltura”.
Valentina Frasca – Nadia Germano Bramante