Più donne in campo per combattere il coronavirus: ecco la proposta/promessa di Conte per la ‘fase 2’
Sabato 2 maggio si è tenuto #Datecivoce, il flashmob, ovviamente virtuale, per esigere il rispetto degli articoli 3 e 51 della Costituzione della Repubblica Italiana e per il diritto delle donne a essere rappresentate
(5 maggio 2020)
Nella task force governativa di 17 persone, incaricata di gestire ‘la Fase 2’, ci sono solo 4 donne.
Da qui è partita una protesta grazie ad un gruppo nato via chat che ha avuto in pochi giorni circa 50.000 adesioni. E ora imprenditrici, rappresentanti del mondo della politica, insegnanti, dirigenti, infermiere, casalinghe, giornaliste e deputate scrivono al premier Conte per essere anche loro protagoniste della ripartenza. Così sabato 2 maggio si è tenuto un flashmob, chiaramente virtuale, ‘Dateci Voce’, per esigere il rispetto degli articoli 3 e 51 della Costituzione della Repubblica Italiana e per il diritto delle donne a essere rappresentate. Per diverse ore il mondo del web è stato invaso da foto di donne di tutte le età, e con la mascherina in volto, accompagnate dall’hashtag #datecivoce.
“Oggi stesso chiamerò Colao per comunicargli l’intenzione di integrare il comitato di esperti che dirige attraverso il coinvolgimento di donne le cui professionalità, sono certo, saranno di decisivo aiuto al Paese – ha annunciato ieri il premier Giuseppe Conte, rispondendo alle richieste del movimento -. “Allo stesso modo, nelle prossime ore chiederò al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, di integrare il Comitato tecnico-scientifico con un’adeguata presenza femminile. Analogo invito rivolgo anche a tutti i ministri affinché tengano conto dell’equilibrio di genere nella formazione delle rispettive task force e gruppi di lavoro”, spiega il capo del governo.
“Con diverse colleghe abbiamo sottoscritto una mozione sulla necessità di intervenire sull’esigua presenza di professioniste donne nelle task force istituite dal governo nell’ambito dell’emergenza Coronavirus. Il presidente del Consiglio Conte ha raccolto tempestivamente questo intervento – spiega su Facebook la vicepresidente del Senato e senatrice Pd, Anna Rossomando – e si tratta di un dato sicuramente positivo. Ora verificheremo i fatti concreti, ma in ogni caso si dovrà trattare di un vero riconoscimento delle professionalità delle donne. Non si può pensare infatti di affrontare la fase in cui stiamo entrando e le successive senza questo punto di vista in ambito di programmazione economica, sociale e culturale. Se la qualità delle ricette per affrontare la crisi sarà diversa da modelli che tutti concordiamo debbano essere innovati, lo vedremo anche anche da questo punto di vista”.
“Apprendiamo con soddisfazione che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha invitato Vittorio Colao a un immediato riequilibrio di genere nella composizione della task force e del comitato tecnico-scientifico. Grazie alla forte adesione alla petizione prima e poi al flashmob virtuale del 2 maggio poi, nonché grazie all’impegno di senatrici e deputate e alle battaglie continue di tante associazioni femministe e della società civile, siamo state finalmente ascoltate”, afferma in una nota il comitato #Datecivoce. “Ora chiediamo alla politica e al Presidente Conte – aggiunge il Comitato – di fare un passo storico: approvare una legge affinché in ogni commissione, organo, tavolo tecnico di nomina istituzionale e pubblica ci sia reale parità. La legge Golfo-Mosca 120/2011 sulle quote antidiscriminatorie di genere è un punto di riferimento irrinunciabile, ma la rappresentanza va portata al 50% ed estesa ad ogni luogo dove lo Stato e le istituzioni decidono. Avere percentuali eque di uomini e donne vuol dire non solo cambiare la visione politica del Paese ma anche ridare fiducia a chi crede che solo nel rispetto reciproco, nel rispetto della Costituzione e nella ricchezza della differenza possa nascere un Paese migliore”, conclude la nota.