Perduto il lavoro e l’alloggio, in viaggio verso casa: lavoratori iblei respinti a Villa e trattati come bestie
Via libera la scorsa notte per donne in gravidanza e bambini, ma l’emergenza umanitaria rimane. Il sindaco di Pozzallo Ammatuna: “Assurdo, qualcuno si assuma la responsabilità!“
(25 marzo 2020)
Donne in gravidanza e bambini sono stati fatti sbarcare nella notte ma rimangono diverse persone, uomini adulti, ancora bloccate a Villa San Giovanni, costrette in condizioni disumane, pur non essendo colpevoli di nulla.
Si tratta di un gruppo di lavoratori partiti con le loro famiglie dalla Francia dove lavoravano in un cantiere che, a causa dell’emergenza Covid-19, è stato chiuso. Rimasti senza lavoro e senza alloggio (che era approntato dall’azienda) non potevano fare altro che rientrare nella città d’origine, Pozzallo (del gruppo di circa 25 fanno parte anche persone di Ispica e di Comiso).
Quando si sono messi in viaggio non c’era alcun divieto per loro, considerata la necessità di rientrare a casa. Poi l’ulteriore stretta affidata non solo agli atti normativi ma anche alle gesta di masanielli che hanno ‘peggiorato’ la situazione.
Preoccupato e indignato il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna: “capisco tutte le prudenze e le precauzioni necessarie per impedire ogni rischio di contagio, ma è impensabile che queste persone non possano rientrare a casa. Sono nostri concittadini che non hanno alcuna colpa e che non possono essere trattati come bestie. Ho parlato con il presidente della Regione Musumeci il quale mi ha detto di non potere fare nulla, in quanto solo il ministro dell’Interno potrebbe dare il via libera attraverso il prefetto di Reggio Calabria. Siamo dinanzi ad uno scaricabarile inaccettabile, ma qualcuno si deve pur assumere la responsabilità”. Noi come Comune siamo pronti a fare tutto il necessario, anche trovando un luogo sicuro in cui accoglierli, ma devono potere rientrare”.
Queste persone, 23 al loro arrivo a Villa San Giovanni (ora il gruppo si è ridotto), sono da due giorni in auto, senza viveri e senza i servizi essenziali (anche andare in bagno è un problema) perché in questa condizione le tengono le autorità amministrative e di polizia le quali in questo modo affermano di combattere il contagio del virus!
Ecco il link al video che uno dei lavoratori ha condiviso su Facebook:
https://www.facebook.com/groups/1630690427191946/permalink/2501422060118774/