“Per lo Stato siamo invisibili”: pensionati in presidio davanti alla Prefettura di Siracusa
Con appuntamento in piazza Archimede, gli ex lavoratori e lavoratrici di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Siracusa hanno organizzato un sit-in per portare le proprie richieste al prefetto Giuseppina Scaduto
(17 dicembre 2019)
Spesso definiti il bancomat di figli e nipoti ma dalla Stato scarsamente considerati, in altre parole dimenticati. Accade quotidianamente e nonostante il loro innegabile contributo non soltanto in termini di lavoro svolto nel corso degli anni ma anche, a lungo dopo il pensionamento, per il ruolo svolto all’interno delle famiglie dove, sempre più spesso sono loro a fornire l’unico reddito utile per mantenerle. Parliamo dei pensionati, l’esercito di donne e uomini che dopo aver dedicato l’intera vita al posto di lavoro e alla famiglia, in molti casi anche con redditi bassissimi continuano a mantenere se stessi e i propri familiari, sostituendo, all’ombra di uno Stato che li considera quasi invisibili, quella parte di welfare che oggi consente la sopravvivenza dei familiari ancora disoccupati o inoccupati. Una situazione insostenibile che i pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Siracusa, insieme con le rispettive confederazioni provinciali, hanno voluto evidenziare stamani aderendo alla manifestazione nazionale per rivendicare attenzione. Ieri mattina, con appuntamento in piazza Archimede, gli ex lavoratori e lavoratrici delle tre sigle sindacali hanno organizzato un sit-in di fronte alla Prefettura per portare le proprie richieste al prefetto Giuseppina Scaduto e chiedere a quest’ultima di farsi portavoce verso il Governo nazionale affinché gli emendamenti presentati in commissione, possano essere approvati e inseriti nell’attuale legge di stabilità e per sollecitare le istituzioni regionali e comunali a sostenere le stesse richieste attraverso le forme ufficiali opportune.
“Si vuole ricordare al Governo – hanno sottolineato i segretari provinciali Valeria Tranchina, Vito Polizzi, Sergio Adamo e Salvo Lanteri – che in Italia ci sono 16 milioni di pensionati che oggi rappresentano un terzo del Paese e che non possono essere ignorati dalla politica, come purtroppo oramai succede da tanto tempo, pur essendo palese come invece i pensionati siano diventati l’ammortizzatore sociale naturale per figli e nipoti in assenza di welfare adeguato ai bisogni delle famiglie. Occorre dare voce ai tanti pensionati, soprattutto di questa provincia che sopravvivono con pensioni di 650 euro al mese che si sentono soli, invisibili e inascoltati. Per tale ragione il sindacato unitario – hanno aggiunto Tranchina, Polizzi, Lanteri e Adamo – chiede attraverso gli emendamenti presentati una vera rivalutazione delle pensioni (e non 40 centesimi in più al mese come previsto dalla legge di bilancio); l’allargamento del numero di pensionati beneficiari della 14esima mensilità e soprattutto una legge quadro sulla non autosufficienza per gli oltre 3 milioni di persone in Italia che già oggi necessitano di assistenza”.
“A tal proposito – hanno incalzato i segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil – il sindacato dei pensionati, in maniera unitaria attraverso le manifestazioni, i sit-in dinanzi alle Prefetture e l’incontro con i prefetti di tutta Italia, continua a sostenere la richiesta di una legge nazionale sulla non autosufficienza a sostegno della quale sta raccogliendo migliaia di firme, mentre a livello territoriale si è intestato un dialogo sociale con le istituzioni per migliorare la qualità della vita degli anziani, di tutti i cittadini e delle famiglie“.
Nadia Germano Bramante