Ospedali di Noto e Avola, cauto ottimismo dopo l’incontro di Palermo
Il dibattito, però, resta molto acceso, e il deputato regionale del M5S, Giorgio Pasqua, afferma che sono state discusse solo soluzioni tampone
(9 maggio 2019)
Dopo le proteste della cittadinanza, anche piuttosto forti, una delle quali terminata con l’aggressione subìta dal direttore sanitario dell’ospedale Avola-Noto, Rosario Di Lorenzo, e poi proseguite con una marcia di protesta che da Noto si è spostata a Siracusa, dove un nutrito gruppo di cittadini, in rappresentanza dell’utenza proveniente dalla zona sud della provincia, è giunto per manifestare il proprio dissenso contro la chiusura del punto nascita del Trigona, culminata con un sit-in davanti alla sede dell’Asp, la vicenda sembra giungere ad una fase, almeno nei proclami, di apparente distensione, in seguito all’incontro tenutosi a Palermo in commissione Salute dell’Ars. “L’ audizione in VI Commissione ha fatto emergere inequivocabilmente che da parte dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa non si è compiuta alcuna interruzione di servizi nell’area sud della provincia aretusea. Si è confermato e preso atto, inoltre, che tutte le decisioni sono state assunte per ragioni di dotazione organica”. Così si è espresso l’assessore regionale Ruggero Razza al termine dell’audizione, presieduta dalla presidente Margherita La Rocca Ruvolo, in relazione alla rete e i servizi in provincia di Siracusa.
Dopo l’incontro Razza si è confrontato con il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, ed un gruppo di rappresentanti del “Comitato insieme per la tutela della salute”, comunicando l’impegno da parte dell’Asp di Siracusa di espletare nel più breve tempo possibile le procedure per l’assunzione di medici pediatri da inserire in pianta organica nella dotazione dell’Ospedale riunito Avola – Noto e per la rifunzionalizzazione per acuti. Per questo, ha spiegato l’assessore Razza, sarà necessario attuare la rete ospedaliera il prima possibile. “Dovranno essere attivati al Trigona tutti i reparti che la rete, ben prima della mia nomina e di questo governo, erano stati programmati. Tutto il resto è chiacchiericcio di chi, – ha detto Razza – non ha a cuore la salute dei cittadini, e al tavolo di oggi, fortunatamente, ho trovato solo persone di buona volontà che ringrazio“.
Di ottimismo, anche se con le cautele del caso, e di apertura al dialogo ha parlato anche il sindaco di Noto, Bonfanti, che sulle questioni del rientro a Noto del punto nascita e del potenziamento dell’ospedale Avola-Noto ha assicurato la massima attenzione all’operato dell’Asp, sul quale il comune netino non allenterà il pressing. Resta ancora da sciogliere il nodo del ricorso al Tar da parte del Comune di Noto sul decreto regionale di rifunzionalizzazione, argomento che ha visto contrapposte le posizioni dei sindaci Bonfanti e Luca Cannata di Avola, con il primo fermamente contrario all’ospedale unico per i due centri.
Di occasione mancata parla invece il deputato regionale del M5S, Giorgio Pasqua, componente della Commissione Salute all’Ars, che noi di Ialmo abbiamo voluto interpellare sulla questione. “Non condivido questo clima di cauto ottimismo trapelato dopo l’audizione di martedì in Commissione” dichiara Pasqua. “L’unica nota positiva uscita da quell’incontro è che c’è l’interesse dei privati per la struttura, ma le altre soluzioni prospettate non sono un granché. Il nocciolo della discussione verteva sulle unità di Pediatria e Ginecologia del Trigona, reparti che però ad agosto andranno via. In realtà, – continua Pasqua – l’unica novità è che è stato dato mandato al direttore generale dell’Asp, Ficarra, di cercare, se mai ve ne sono, medici pediatri da mandare a Noto per sopperire alle mancanze, praticamente una soluzione tampone che servirà solo per circa due mesi perché comunque ad agosto va via il reparto. Una soluzione che giudico positiva, – conclude Pasqua – per un territorio già fortemente penalizzato, è quella dell’istituzione di un’ambulanza capace di gestire l’emergenza pediatrica, allocata all’ospedale di Noto, per il resto non mi pare ci siano state altre soluzioni importanti”.
Dunque un giudizio negativo sulla politica regionale?
La realtà è che l’assessore Razza si è insediato e ha cominciato a lavorare su una rete ospedaliera che ha trovato, che ha voluto confermare senza rimetterla in discussione. Questa è stata la grossa occasione persa, nonostante gli sia stato ribadito più volte in riunione, anche con i sindaci di Avola e Noto. Voglio ricordare che insieme al collega Zito abbiamo più volte cercato di convincere l’assessore Razza a tornare sui suoi passi per non far perdere l’offerta grossa che è determinata da un ospedale come il Trigona, che serve un bacino già popoloso, ulteriormente incrementato durante la stagione turistica.
Che ne pensa della coesistenza dei due ospedali di Avola e Noto?
Posso comprendere la volontà di portare il pronto soccorso ad Avola per ottimizzare le risorse, però fino ad un certo punto perché Noto in estate raddoppia l’utenza. E vi dirò di più: Noto assicurava 24 mila prestazioni l’anno, Avola 22 mila, quindi non stiamo parlando di un ospedale inferiore che viene attratto da quello maggiore.
Che ne pensa del ricorso alle strutture private?
Allo stato attuale i privati non si possono più convenzionare perché il budget a disposizione in Regione è interamente impiegato, quindi, anche convenzionandoli, non ci sarebbe come pagarli.
Qual è allora la soluzione?
Andrebbe nuovamente ragionata l’intera rete ospedaliera siracusana, dove mancano 190 posti letto. Pensate che ci sono tre strutture sanitarie di secondo livello nel raggio di pochi chilometri, a Catania, che coprono i posti letto mancanti che spetterebbero alle province di Siracusa e Ragusa. È una situazione da controbilanciare, e per questo motivo, come gruppo politico, sosteniamo che il nuovo ospedale di Siracusa sia progettato finalmente come struttura di secondo livello.
Sul depotenziamento del Trigona, ma anche sulle carenze riscontrate nei due presidi di Noto e Avola, è tornata anche la deputata regionale autonomista melillese Daniela Ternullo, con alcune proposte finalizzate al tempestivo ripristino di servizi fondamentali per l’utenza a sud della provincia che, lo ricordiamo, nel pieno della stagione turistica vede raddoppiare la popolazione. Una soluzione salomonica circa la convivenza dei due ospedali di Avola e Noto che secondo l’on. Ternullo dovrebbero coesistere, integrandosi a vicenda nei reparti mancanti per garantire un’offerta sanitaria il più ampia possibile e stabilendo convezioni con le strutture private presenti sul territorio per i reparti mancanti nel servizio pubblico.
Per quanto riguarda invece la questione della pediatria, in attesa dell’attivazione della Rete ospedaliera, Ternullo propone di colmare le lacune nel servizio chiedendo ad altri medici di prestare servizio su base volontaria retribuita, oppure attivando una convenzione con altre Asp vicine.
Nadia Germano Bramante