Omicidio stradale, drogato investì una donna a Cava D’Aliga: chiede di patteggiare 4 anni e 6 mesi
Il giudice per le udienze preliminari Ivano Infarinato ha rinviato l’udienza al 10 marzo per decidere se accogliere o meno la richiesta
(13 febbraio 2020)
Travolse e uccise una giovane donna sulla provinciale Cava D’Aliga-Donnalucata e risultò positivo al test sull’assunzione di cocaina e metadone. Ora l’imputato ha chiesto di chiudere il processo a suo carico patteggiando una pena di 4 anni e 6 mesi. Il pubblico ministero si è detto d’accordo, la parola conclusiva spetta al giudice.
L’incidente è quello avvenuto nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 luglio dell’anno scorso nel quale morì una donna sciclitana di 25 anni, Martina Aprile.
L’investitore, 35 anni, pure lui di Scicli, agli arresti domiciliari, ha chiesto l’applicazione concordata della pena, ottenendo il consenso del pubblico ministero Gaetano Scollo. Il giudice per le udienze preliminari Ivano Infarinato ha rinviato l’udienza al 10 marzo per decidere se accogliere o meno la richiesta.
La vittima, a fine turno di lavoro in un ristorante, stava gettando la spazzatura nei cassonetti ai bordi della strada provinciale, quando fu investita in pieno dalla Lancia Ypsilon condotta dall’imputato. La vittima lasciò un figlio in tenera età.
Nel corso dell’incidente rimase ferito lievemente anche l’altro cameriere del locale che stava aiutando la ragazza, un 41enne di Scicli.
I carabinieri, al termine delle indagini, arrestarono dunque l’automobilista per omicidio stradale aggravato, un reato di recente introduzione per il quale sono previste pene ben più alte.
Pochi giorni prima la pubblica opinione era stata scossa dall’uccisione dei due cuginetti. Alessio e Simone, di 10 e 11 anni, investiti da un Suv a Vittoria.