Nuovo ospedale di Siracusa, che caos! Ancora non si sa neanche dove costruirlo
Ieri si è tenuto un consiglio comunale aperto sull'argomento, poi annullato per mancanza del numero legale. Per Ferdinando Messina (Forza Italia) era “una seduta che non voleva nessuno"
(16 luglio 2019)
Cogliere l’opportunità dell’aumento delle risorse disponibili (da 140 a 160 milioni) per realizzare una struttura capace di ospitare in futuro un ospedale di secondo livello. Su questo in molti sono stati d’accordo ieri mattina, nel corso dell’incontro svoltosi all’Urban center di Siracusa in merito alla questione del nuovo ospedale. L’incontro nasceva, su convocazione della presidente Moena Scala, come consiglio comunale aperto, durante il quale si sarebbe affrontata la delicata questione della scelta dell’area dove far sorgere la nuova struttura ospedaliera ma la mancanza del numero legale (erano presenti solo 9 consiglieri su un minimo richiesto di 17) ne ha determinato la trasformazione in riunione informale, alla quale hanno partecipato parlamentari nazionali e regionali, Asp, sindaci della provincia, sindacati, organizzazioni datoriali, cittadini comuni), i consiglieri comunali e l’Amministrazione rappresentata dal sindaco, Francesco Italia.
Molto schietto e diretto, nel suo intervento, il direttore generale dell’Asp 8, Salvatore Lucio Ficarra, che, rimettendosi alle decisioni del consiglio comunale, ha però ricordato come la perizia di Giuseppe Pillitteri sia stata realizzata sul nulla ma su un progetto di massima del nosocomio che tiene conto delle dotazioni e delle caratteristiche strutturali più avanzate. “Ci sono tre momenti fondamentali, – ha ricordato Ficarra – uno di competenza della Regione che è il finanziamento, uno di competenza del Consiglio comunale, l’individuazione dell’area e uno dell’Asp, la progettazione e realizzazione dell’opera. I compiti di Regione e Asp(per quanto riguarda la progettazione) sono stati espletati, adesso tutto dipende dal Consiglio comunale che si deve decidere”.
Di tutt’altro avviso il capogruppo di Forza Italia in Consiglio, Ferdinando Messina, tra gli assenti di ieri che sulla questione rimanda la palla proprio all’Asp, invitandola ad assumersi la responsabilità di decidere, tra le tre rimaste in lizza, l’area più idonea. “La nostra assenza alla convocazione di ieri non è una novità lo avevamo già detto e lo confermiamo, così non si va da nessuna parte, – dichiara Messina – A fronte di un pronunciamento della Regione che dice chiaramente che cosa intende fare in merito all’ospedale, una relazione dell’Asp che indica soluzioni, un consiglio comunale che per ben due volte si è determinato in una precisa scelta e che la terza volta ti dice dove vuole realizzare il progetto e lo dice all’unanimità, fare un’ulteriore seduta di consiglio su quest’argomento rischia solo di creare confusione e mettere in discussione cose già convalidate e per le quali si deve intervenire”.
Dunque è sulla questione dell’area che non ci siamo proprio?
Il consiglio comunale, con i voti contrari di Forza Italia, ha votato per la Pizzuta. Ora, se l’Asp che è l’organo attuatore del progetto ritiene che li l’ospedale non si può fare, dando ragione a noi, deve formulare una proposta indicando quale area individua al suo posto.
Quindi a questo punto deve decidere l’Asp?
Occorre che l’Asp si prenda la sua responsabilità indicando che la Pizzuta non è più idonea e, di conseguenza, individuando tra le altre tre proposte quella più adatta sulla quale andare a riesaminare eventuali variazioni al piano regolatore sui terreni interessati dalla realizzazione del progetto, perché a quel punto sarà il Consiglio comunale a fare le sue valutazioni nel merito della questione urbanistica, perché fare una variazione al piano regolatore, come tutti ben sanno comporta delle implicazioni non indifferenti, quindi, Ripeto, è un problema di responsabilità, ognuno deve assumersi la propria. Aggiungo, inoltre, che in conferenza dei capigruppo questo dato era emerso chiaramente e avevamo detto al Sindaco e alla presidente Scala che non avremmo partecipato perché sarebbe stato solo un lasciarsi strumentalizzare. Quindi, a passare adesso per quelli che non c’erano ad una seduta che tutti avevano dichiarato di non volere proprio non ci stiamo!
Fin qui le posizioni di Forza Italia, ma a puntare sulla scelta di una nuova area è stato, presente all’incontro informale di ieri, anche il consigliere pentastellato Roberto Trigilio che, rivendicando il lavoro di studio realizzato dal gruppo del Movimento 5 Stelle, ha indicato come più idonea l’area nei pressi del futuro centro di protezione civile, che è una delle quattro previste nella perizia Pillitteri. Tra i presente all’Urban center anche il consigliere Michele Mangiafico, che dopo avere giudicato positivo il confronto con gli altri sindaci, ha considerato le numerose assenze dei consiglieri come il sintomo di una mancanza di dialogo tra le istituzioni impegnate su questo tema. Per Mangiafico, l’area della Pizzuta fu scelta perché era coerente con l’attuale Prg, che prevede un assetto viario nuovo, capace di rendere raggiungibile il futuro nosocomio in pochi minuti da tutti i quartieri della città, soprattutto da quelli in cui risiede il maggior numero di siracusani. Il consigliere, poi, ha riconosciuto gli importanti passi in avanti compiuti dalla Regione negli ultimi mesi ma ha proposto un problema sostanziale: il consiglio comunale per rivedere la vecchia decisione ha bisogno di ricevere dall’Amministrazione una proposta formale definita che, ad oggi, non c’è.
D’accordo con Mangiafico si è detto anche Carlo Gradenigo, che ha inoltre sollevato su dubbi un’altra delle aree individuate da Pillitteri: quella di Tremmilia perché ricade nel Parco archeologico della Nepolis recentemente istituito. Infine, ha concluso con un appello ai rappresentanti istituzionali affinché, in attesa del nuovo ospedale, si impegnino a mantenere in provincia adeguati livelli di assistenza sanitaria. Altrettanto critiche le posizioni del Meetup Siracusa del Movimento 5 stelle che non fa sconti, bollando le assenze di ieri come un “..atteggiamento di indifferenza e chiusura nei confronti di un argomento che, da più di 30 anni, è sul tavolo degli uffici comunali preposti, e che è stato argomento principale di numerose campagne elettorali. A questo punto, – spiegano ancora i pentastellati – viene spontaneo pensare che dietro la chiusura intellettuale nei confronti del nuovo indirizzo ci siano interessi che sfuggono agli occhi del comune cittadino, il quale vorrebbe veder realizzato il nuovo nosocomio in tempi ragionevolmente brevi, e in un luogo facilmente raggiungibile da ogni parte della città e della provincia. Quello che si rende necessario ed indispensabile, – concludono – è mettere al centro dell’attenzione le necessità dei siracusani e dotare la città di un ospedale sicuro ed adeguato alle necessità del territorio”.
Nadia Germano Bramante