Nuove strisce blu, h24 e molto più care: parcheggiare nel centro di Ragusa è diventata un’impresa
A sollevare la questione è il consigliere comunale del PD, Mario D'Asta, ma l'assessore Francesco Barone replica: "Abbiamo già trovato la soluzione, e vogliamo comunque eliminarne la metà"
(28 febbraio 2019)
Parcheggiare nel centro di Ragusa è diventata una vera impresa. Dal 1 febbraio, infatti, sono entrate in funzione le nuove strisce blu gestite da SiSosta, che hanno un costo maggiore rispetto al passato e sono attive h24. Per un centro storico già deserto e martoriato, che si vuole far rivivere, di certo non un toccasana. Tutt’altro. Sull’argomento è intervenuto, nei giorni scorsi, il consigliere comunale del PD, Mario D’Asta, che ha definito quella delle strisce blu “una vera e propria tassa che si somma alle altre, aggredendo i nuclei familiari e i commercianti ragusani. Neppure quando le rivendicazioni sono giuste, motivate e supportate da una larga indignazione popolare – continua D’asta – si riesce ad ottenere delle risposte da un’amministrazione comunale che si dimostra evidentemente insensibile nei fatti, percorrendo altre direzioni”.
Gli stalli di sosta, i ticket e gli stalli in prossimità dei parcheggi sotterranei sono aumentati anche di numero, arrivando in zone dove fino al 31 gennaio la sosta non era regolamentata. “Una scelta illogica – la definisce D’Asta – che disincentiva le presenze nel centro storico e crea un ulteriore balzello a carico alle famiglie ragusane che, invece di essere agevolate, si vedono penalizzate. L’amministrazione – conclude – cambi rotta”.
A rispondere alle dichiarazioni del consigliere del Partito Democratico è l’assessore con delega al centro storico e alla polizia municipale Francesco Barone, che ci tiene a precisare subito che è un problema ereditato dalla precedente amministrazione. “Si tratta di un bando che, paradossalmente, – spiega – non prevede neanche i 50 pass per residenti delle vie limitrofe, quindi oggi ci sono 50 famiglie che hanno difficoltà persino a parcheggiare per rientrare a casa. Purtroppo, ci siamo ritrovati un capitolato che prevede la possibilità di un aumento delle strisce blu del 20%, e in più c’è una delibera del 2017 per cui le nuove strisce SiSosta sono h24 e molto più costose. Dov’era D’Asta quando si dovevano contrastare questi provvedimenti? L’appalto è del marzo 2018, noi ci siamo insediati a luglio. Lui era consigliere, noi non c’eravamo”.
Barone continua assicurando di essere in cerca di soluzioni. “Abbiamo parlato con Sisosta e, nei limiti previsti dalla legge, abbiamo trovato un accordo. Ci sono venuti incontro – fa sapere – accettando di ridurre l’orario delle strisce e facendolo tornare com’era, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, riproponendo pure le vecchie tariffe. In più, stiamo lavorando per i pass dei residenti e stiamo proponendo di togliere alcuni stalli dal centro per portarli in altre parti della città, dato che il nostro centro storico ha già abbastanza problemi”.
L’amministrazione comunale avrebbe intenzione, entro la fine del mandato, di togliere il 50% delle strisce blu dal centro e ha cominciato a cercare zone da sistemare con le strisce bianche. “Ne abbiamo già individuato una davanti all’ex provincia – annuncia l’assessore – e vi stiamo realizzando stalli bianchi con disco orario a 60 minuti. Insomma, stiamo cercando di correre ai ripari, ma di certo la soluzione non può essere quella di sciogliere il contratto con la ditta, perché vorrebbe dire aprire un contenzioso e lasciare a casa dei lavoratori che non hanno colpe”.
Sul fatto, infine, che non ci sia stata nemmeno un’adeguata comunicazione sulla nuova modalità di gestione dei parcheggi, e men che meno un periodo di tolleranza, Barone concorda: “Io stesso – dice – l’ho saputo solo 15 giorni prima rispetto al 1 febbraio, ho recuperato tutta la documentazione necessaria e avviato subito un’interlocuzione con la ditta che, per fortuna, ha dimostrato buon senso. Siamo tutti in cerca di soluzioni condivise, consapevoli dell’importanza di dover convivere pacificamente in questo territorio”.
Valentina Frasca