“Noi commercialisti? Non siamo solo fisco, ma veri intermediari tra lo stato e i cittadini”
Ialmo ha intervistato il ragusano Maurizio Attinelli, neo presidente degli Ordini dei Commercialisti siciliani, la cui nomina è avvenuta pochi giorni fa nel corso di un'assemblea alla presenza dei 14 presidenti degli Ordini della Sicilia
(18 luglio 2019)
“Mi sento onorato e felice di questa nomina, ma essere alla guida di tutti gli Ordini dei commercialisti della Sicilia presuppone, chiaramente, numerose responsabilità”. Questo è stato il primo commento che Maurizio Attinelli ha rilasciato a noi di Ialmo, pochi giorni dopo la sua nomina a presidente degli Ordini dei Commercialisti siciliani. La sua esperienza alla presidenza dell’Ordine della provincia iblea e il lavoro ben svolto hanno fatto sì che, nel corso dell’ultima assemblea dell’Ordine, ottenesse l’unanimità dei voti a favore. Attinelli succede a Salvatore Di Lena, mentre il ruolo di vice presidente sarà ricoperto da Salvatore Sauna, attuale presidente dell’ordine di Gela. “In Sicilia abbiamo ben 14 ordini ( perché in alcune province c’è anche più di un ordine), per un totale di circa 8.600 iscritti, di cui 490 solo a Ragusa, e 23 mila persone tra professionisti, collaboratori, dipendenti e praticanti. Siamo tanti, motivo per il quale è fondamentale fare rete e far emergere la figura del commercialista come anello di congiunzione tra i singoli cittadini e le imprese con gli enti istituzionali. Oggi, infatti, il commercialista – continua – non si occupa solo di fisco, ma di numerose altre attività, come la valutazione e la revisione degli enti e delle società, della pianificazione d’impresa, può svolgere funzioni di rappresentanza davanti agli organi di giurisdizione tributaria, difendendo l’operato e gli interessi del cliente”.
Sulle modalità con le quali vorrà operare, Attinelli ci ha dichiarato: “Bisogna puntare sull’organismo di Composizione Crisi che aiuta tutte quelle realtà, sia privati che imprese, che si trovano in difficoltà. Il piano previsto permette di rivolgersi ad un organismo apposito o ad un professionista abilitato, e poi al Tribunale, con un piano di rientro che, se accolto, potrà consentire di dilazionare eventuali debiti. Se il piano non fosse possibile o fosse respinto dal Giudice, il consumatore potrà comunque accedere alla procedura di liquidazione del patrimonio. Durante l’esecuzione della procedura, il giudice sospende ogni azione esecutiva (come il pignoramento) dei creditori nei confronti dei beni del debitore. Solo a Ragusa, sono rientrati in questo piano ben 60 soggetti, non solo imprese ma anche singoli cittadini”. Attinelli conclude affermando che la cooperazione tra gli Ordini sarà alla base del suo operato “al fine di richiamare l’attenzione da parte della politica al lavoro svolto da noi commercialisti per il sostegno e il supporto dell’economia e al sistema produttivo del Paese”.
Claudia Trapani