Nasce Apoidei, un nuovo Movimento politico-culturale incentrato su disabilità e inclusione sociale
l Movimento nasce per favorire una politica che punti a snellire la burocrazia e agevolare l’equità in ogni settore
(28 dicembre 2022)
Lo scorso 23 dicembre a Formia (LT) è nato ufficialmente Apoidei, un nuovo Movimento politico-culturale. L’humus del nuovo Movimento si fonda sulla solidarietà con particolare riferimento al mondo della disabilità.
«Il nostro scopo – spiega Simona Governatori, presidente di Apoidei – è quello di attuare un vero patto di solidarietà tra il mondo della Disabilità e il mondo della politica nel rispetto reciproco dei diritti e doveri che competono alle due parti, in termini di aiuto e collaborazione condivisa in modo da ridurre le sperequazioni sociali, economiche e infrastrutturali che da sempre rappresentano punti focali ed essenziali del Ministero, il quale, anche se pur con impegno, non ha mai risolto in modo soddisfacente, annullandone qualsiasi possibile rilevanza».
«I principi ispiratori del Movimento politico Apoidei – evidenzia il Segretario politico Alberto Di Miele- sono quelli autonomistici, coniugati a strumenti federativi che vedono coinvolte le tante associazioni, anche le minori, per far sì che la nostra voce arrivi direttamente agli organi competenti, attraverso, rappresentanti di interessi alla Camera dei Deputati e che possano sedersi ai tavoli di discussione per portare all’attenzione diretta, tematiche importanti, da chi la disabilità la vive e subisce le incongruenze di una politica che, pur dichiarandosi impegnata nella promozione della salute, dell’integrazione e dell’inclusione, continua a sottovalutare il ruolo delle abilità della persona e le sue potenzialità».
Insomma, il Movimento nasce per favorire una politica che punti a snellire la burocrazia e agevolare l’equità in ogni settore. «Non può essere tutto delegato a cooperative, ad agenzie di formazione o ad associazioni che a fatica riescono a raggiungere gli obiettivi che si propongono per mancanza di risorse interne – sottolinea Governatori-, ma lo Stato si deve fare garante del vivere civile con particolare attenzione ai soggetti fragili e in difficoltà, non basta il contributo o la misera pensione di invalidità. Il patto di solidarietà da noi perseguito- prosegue-non si risolve in una semplice erogazione di risorse finanziarie, ma anche nella dotazione di infrastrutture materiali e immateriali, il completamento e la messa a disposizione della digitalizzazione dei servizi, una reale attuazione di quanto previsto dalla nostra Costituzione».