Marina di Ragusa, in inverno case vuote e ladri in azione: tre gli arrestati
I fatti risalgono a dicembre 2017 quando, nella notte del 13 dicembre, una guardia giurata notò un furgone sospetto nei pressi del villaggio "Punta di Mola". Da lì la segnalazione al 112
(20 febbraio 2020)
Nei mesi estivi Marina di Ragusa viene letteralmente presa d’assalto da decine di migliaia di persone, tra ragusani, persone provenienti da tutta la Sicilia e da turisti italiani e stranieri. E in inverno? C’è lo stesso rischio! Ma ad essere presi d’assolto, chiaramente, non sono ombrelloni, lettini e bagnasciuga, ma piuttosto le abitazioni disabitate.
Si sa, infatti, che nei mesi più freddi dell’anno rimangono solo i residenti della frazione balneare, circa 3 mila persone, e le case disabitate dal resto dei ragusani, che spesso sono prive di particolari ostacoli fissi o impianti d’allarme, rappresentano gli obiettivi preferiti per i ladri che possono agire indisturbati confidando nell’assenza delle persone. Inoltre, proprio perché tali case non sono molto frequentate durante il periodo invernale, le stesse vittime si potrebbero accorgere dell’eventuale furto con grave ritardo, compromettendo la possibilità per le forze dell’ordine di scoprire i responsabili.
Sfortunati, però, sono stati i ladri che, nella notte del 13 dicembre 2017, dopo essersi introdotti in 6 appartamenti del villaggio “Punta di Mola” a Marina di Ragusa ed aver portato all’esterno delle abitazioni vari elettrodomestici per poi caricarli su un furgone e portarli via, furono beccati dall’arrivo di una guardia giurata che stava effettuando il suo passaggio notturno. La guardia giurata notò il furgone sospetto e ne prese il numero di targa, per poi segnalarlo subito al 112, constatando inoltre l’effrazione di porte e finestre di alcuni appartamenti e l’accumulo di oggetti ed elettrodomestici all’esterno.
Nel furgone intercettato dalla pattuglia della Sezione Radiomobile c’erano due uomini originari di Scordia (Catania), con precedenti penali. Nessuna refurtiva presente, ma solo due orologi da bambino di poco valore. Durante il successivo sopralluogo all’interno degli appartamenti, furono individuate e rilevate tracce biologiche, nello specifico sangue ed impronte digitali. Poi, nei giorni a seguire, una delle vittime dei furti riconobbe i propri orologi da bambino.
Pertanto, in base agli elementi a disposizione ed all’esito delle attività di intercettazione a carico dei due soggetti, emerse il coinvolgimento nei furti dei due uomini e anche di un terzo soggetto, sempre di Scordia, al quale vennero attribuite le impronte e le tracce di sangue ritrovate sulla scena. A carico dei tre, C.A., 33enne, D.S.S., 38enne, e F.S.J., 27enne, è stato chiesto un provvedimento di custodia cautelare.
A distanza di più di due anni, ieri, la Sezione Operativa ha eseguito le misure, sottoponendo agli arresti domiciliari C.A. e D.S.S., mentre ha notificato il provvedimento a F.S.J., attualmente detenuto, per altre cause, presso la Casa Circondariale di Caltagirone