“L’Impossibile è Noto”: ecco la mostra che quest’anno proprio non potete perdervi
Oltre 100 opere uniche, provenienti da Fondazioni, archivi e collezioni private, dei più importanti artisti del Novecento tra cui Picasso, De Chirico, Dalì e Mirò. E si contano già più di 8000 visitatori
(15 maggio 2019)
Un tuffo nell’arte del Novecento, tra Futurismo, Cubismo, Metafisica, Dada e Surrealismo, sono questi i principali movimenti rivoluzionari a cui è dedicata la mostra dal titolo “L’Impossibile è Noto”, a cura di Giancarlo Carpi e Giuseppe Stagnitta, allestita al Convitto delle Arti Noto Museum, nel cuore del suggestivo centro storico di Noto, non lontano dalla celeberrima via Nicolaci, dove nel prossimo fine settimana, venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 maggio, si rinnoverà l’appuntamento con l’annuale e altrettanto famosa Infiorata di Noto.
Prodotta da Sicilia Musei ed inaugurata il 9 aprile scorso con il patrocinio del Comune di Noto, la mostra è inserita fra i Grandi Eventi della Regione Sicilia, e conta già oltre 8000 visitatori, secondo gli ultimi dati sullo sbigliettamento, complice l’avvio della nuova stagione turistica nel centro barocco per eccellenza della provincia di Siracusa. C’è qualcosa di impossibile per l’arte? A giudicare dalle opere esposte in mostra a Noto la risposta è decisamente no! L’evento di Sicilia Musei, infatti, si inserisce nel ricco calendario di manifestazioni che animano la primavera e l’estate netine, con una esposizione di opere caratterizzate proprio dalla sperimentazione e dalla ricerca dell’inaudito e di quanto fino ai primi del secolo scorso era stato ritenuto “impossibile” nell’arte, come spiegava Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, nel Manifesto di Fondazione del Futurismo: “Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!… Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile?”
La mostra, costituita da oltre 100 opere uniche, provenienti da Fondazioni, Archivi e importanti collezioni private, opere significative dei più importanti artisti del Novecento, propone in esposizione, oli, disegni, acquerelli, grafiche, sculture, oggetti di design, tutte opere di grandissimi artisti tra cui Picasso, De Chirico, Klee, Kandiskij, Masson, Max Ernst, Dalì, Mirò. Nell’intento dei curatori, ripercorrere il mezzo secolo più importante dell’arte dell’ultimo secolo mondiale ma, allo stesso tempo, allenare l’occhio e la mente dello spettatore alla percezione di queste diverse correnti estetiche e di pensiero che, proprio quando sono poste l’una accanto all’altra, esprimono al meglio la loro essenza, attraverso la loro opposizione e differenza, a volte nel loro conflitto. 10 le tappe studiate nel percorso espositivo della mostra che propone Giacomo Balla, Eadweard Muybridge, Umberto Boccioni, Roberto Marcello Baldessari, Carlo Carrà, Arturo Ciacelli, Enrico Prampolini, Pippo Oriani, Gino Severini, Lucio Venna, George Braque, Fernard Leger, Max Jacob, Pablo Picasso, Robert Delaunay, Natalia Goncharova, han Richter, Georges Valmier, Kirill Zdanevich, Mario Sironi, Giorgio De Chirico, Kurt Schwitters, Vinicio Paladini, Fortunato Depero, Francesco Cangiullo, André Masson, Antonio Fornani, Max Ernst, Salvator Dalì, Alberto Savinio, Man Ray, Tato, Leonor Fini, Tullio Crali, Pail Klee, Wassily Kandisky, Frantisek Kupka, Luigi Russolo, Gerardo Dottori, Juan Mirò, Fernand Léger, Filippo Tommaso Marinetti e Rammellzee.
A chiudere in bellezza un’ultima tappa, che non mancherà di suscitare l’emozione del visitatore, un tributo all’eclettico e geniale artista spagnolo Salvador Dalì. In occasione del trentesimo anniversario dalla sua morte, avvenuta ad 84 anni, il 23 gennaio 1989 per un attacco di cuore, la mostra di Sicilia Musei omaggia Dalì con un’intera sala a lui dedicata nella quale si potranno ammirare opere uniche, bozzetti, oggetti e stravaganze dell’autore iberico, immersi in un suggestivo allestimento multimediale. A completare l’esposizione di “L’Impossibile è Noto” un’appendice della mostra nelle due sale esterne che danno sul cortile del Museo, dove sono messi a confronto due grandi artisti considerati rivoluzionari: Marinetti e Rammelzee. “Pensatori come Marx, Freud e Nietsche, – spiegano i curatori Giancarlo Carpi e Giuseppe Stagnitta – mettono in risalto la crisi dell’Europa di fine Ottocento cercando la rottura con un ordine costituito, per attivare delle conseguenti trasformazioni della società del primi decenni del Novecento. Rottura del quadro socioeconomico, rottura dell’equilibrio interno dell’uomo e rottura morale. A questa rottura segue una trasformazione dell’esistente, e l’arte – spiegano i curatori – è lo specchio di queste trasformazioni”.
La mostra “L’Impossibile è Noto” sarà visitabile tutta l’estate e si concluderà il 30 ottobre 2019.
Nadia Germano Bramante