L’Epifania di Ragusa con la chiusura dei presepi viventi: quest’anno presenze record!
Il corpo bandistico Alfio Pulvirenti e i tamburi imperiali di Comiso hanno accompagnato le processioni delle parrocchie dell’Ecce Homo e di San Francesco di Paola e del Sacro Cuore di Gesù. Processione conclusiva, con il bambinello per le vie del quartiere, anche per San Paolo apostolo
(7 gennaio 2020)
“L’Epifania tutte le feste le porta via”: recita così un antico detto in merito all’ultima delle festività natalizie. Un giorno dedicato ancora ai regali e ai dolci. E a Ragusa, quest’anno, dedicato anche ai bilanci. Ieri, infatti, si sono chiusi, con successo e presenze record, i presepi viventi delle comunità parrocchiali dell’Ecce Homo e di San Francesco di Paola, del Sacro Cuore di Gesù e di San Paolo apostolo.
Andiamo a scoprirli meglio.
Con i Re Magi a cavallo e i musicisti del corpo bandistico Alfio Pulvirenti di Comiso che hanno intonato i brani più celebri delle festività natalizie, con un corteo snodato per le principali vie del centro storico, partendo da piazza Libertà e passando da via Roma, fino ad arrivare, poi, all’ingresso della rappresentazione sacra: così ieri sera ha preso il via l’ultimo appuntamento del presepe vivente nel cuore del centro storico di Ragusa. Un momento significativo caratterizzato, tra l’altro, dalla presenza del coro di voci bianche Mariele Ventre che ha proposto lo spettacolo concerto dal significativo titolo “Buon Natale”. Numeri da record, circa 12mila presenze, per questa edizione della rappresentazione sacra organizzata congiuntamente dalle comunità parrocchiali dell’Ecce Homo e di San Francesco di Paola la cui guida pastorale è unica, vale a dire il parroco don Giovanni Bruno Battaglia. I visitatori, nel corso delle varie serate, compresa l’ultima di ieri, hanno avuto modo di rifocillarsi con le degustazioni programmate. In più hanno avuto modo di ammirare la capacità di chi si è occupato degli allestimenti, ricreando ambienti molto particolari e suggestivi. E’ stato anche apprezzato il coinvolgimento che gli organizzatori hanno fatto dei più giovani anche perché molti si sono prestati ad apprendere i mestieri di un tempo. Un percorso specifico compiuto per evitare che le tradizioni vadano perdute. Insomma, va in archivio un’edizione sicuramente riuscita, ancora migliore di quelle degli scorsi anni, oltre che in termini di presenze anche e soprattutto per la capacità di aggregare, con commenti molto positivi da tutti coloro che hanno avuto modo di ammirare questa ricostruzione presepiale fatta tutt’attorno alla chiesa dell’Ecce Homo.
Costumi sfavillanti, molto originali, una processione di grande impatto quella che, ieri, ha animato la giornata dell’Epifania lungo le strade della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Ragusa. E così, dopo i riscontri positivi registratisi con il presepe vivente allestito nei bassi de “U palazzieddu”, villa Schininà Arezzo, con ingresso da via Francesco Cilea, ieri tutti i riflettori sono stati puntati sulla processione, caratterizzata tra l’altro dalla presenza dei tamburi imperiali di Comiso, e sulla bellezza dei costumi sfoggiati dai tre Re Magi oltre che da tutti coloro che hanno animato il corteo. A conclusione l’arrivo in chiesa e la rappresentazione della Natività in Chiesa, proprio dinanzi all’altare. In più, dopo la messa, alcuni piccoli regali sono stati donati ai bambini presenti. E’ stato il modo migliore di concludere il periodo delle festività natalizie che per la parrocchia ha anche significato l’accoglienza di numerosi visitatori, a migliaia, che hanno ammirato l’allestimento di un presepe vivente contraddistintosi per linearità ed eleganza, oltre che per la possibilità fornita ai visitatori di approfittare della degustazione di ricotta calda e di altri prodotti tipici.
“Abbiamo chiuso questo periodo con una processione – sottolinea il parroco, don Marco Diara – risultata molto apprezzata da tutti coloro che, ieri mattina, erano presenti. Abbiamo davvero fornito dimostrazione di quanto ricca di significato possa diventare una manifestazione del genere. Era questo il messaggio che volevamo lanciare in occasione dell’Epifania del Signore. Speriamo di avere colto nel segno. Per il resto, voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per la piena riuscita del presepe vivente, a cominciare dalla famiglia Schininà Arezzo che ha messo a disposizione la villa per la rappresentazione ma anche e soprattutto i figuranti che hanno dato prova di quanto significativo sia per loro potere partecipare a una rappresentazione sacra che esalta la capacità di stare assieme, dell’aggregazione. Davvero una bella esperienza per tutti”.
Infine, e per per importanza, anche il presepe vivente della parrocchia San Paolo apostolo di Ragusa archivia l’edizione 2019-2020 con un successo straordinario. Presenze triplicate rispetto allo scorso anno, grazie anche a un allestimento che ha curato con attenzione la ricostruzione storica. La rappresentazione, infatti, ha puntato a ricreare la Betlemme di duemila anni fa. Quindi, una caratterizzazione prettamente ebraica. Ieri, inoltre, nella giornata dell’Epifania, prima della rappresentazione serale, la mattina è stata animata dalla processione del bambinello per le vie del quartiere. Al seguito anche i Re Magi con i loro tradizionali costumi. Molti i commenti positivi per il presepe vivente di San Paolo apostolo che ha cercato di mettere in rilievo il vero significato del Natale. E, in effetti, numerose sono state le persone che hanno concordato con questa chiave di lettura, evidenziando, dopo la visita, di averne compreso il senso. Tutti protagonisti di un cammino che porta in una stessa direzione, cuori che battono in modo diverso ma che sono “impastati” di cielo per compiere un unico viaggio che ha avuto come scopo un incontro, quello con Gesù e i fratelli.
“Intendo ringraziare – chiarisce il parroco, don Mauro Nicosia – tutti i parrocchiani che hanno collaborato e tutte le persone che ci sono venute a trovare. E’ stato davvero un bel momento per la nostra comunità che di certo ripeteremo anche il prossimo anno. E’ stato, soprattutto, importante lo spirito con cui ci siamo approcciati a questa esperienza. Ognuno di noi ha cercato di carpire il senso più intimo del Natale. Pensiamo di avere raggiunto l’obiettivo e, soprattutto, di avere trasmesso questo messaggio a chi è venuto a trovarci. Abbiamo visto visi tirati, mani infreddolite, vocine di bimbi e ragazzi strillanti di gioia, abbiamo visto i sorrisi negli occhi. E questo ci ha regalato davvero una grande soddisfazione”.
Claudia Trapani