Le immagini pedopornografiche in mezzo alle foto di famiglia: in manette un insospettabile ragioniere
Immagini raccapriccianti, video e foto pornografici anche con bambine molto piccole, in tutto 1.000 files che l'uomo custodiva in auto, dentro un hard disk
(27 aprile 2019)
Un insospettabile, un ragioniere in pensione di 64 anni.
La Polizia della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria lo ha arrestato, a Comiso, per detenzione di un’ingente quantità di immagini e video pedopornografici. Le indagini sono iniziate la scorsa settimana, quando, nel corso degli interrogatori per far luce su alcuni fatti di cronaca di cui l’uomo era un potenziale testimone, gli investigatori hanno avuto la sensazione che stesse mentendo, per proteggere l’autore del reato. Convinto a collaborare perché avrebbe altrimenti risposto di un grave fatto reato, l’indagato ha condotto i poliziotti nella sua casa, per mostrare i supporti informatici contenenti delle importanti immagini di videosorveglianza.
Con l’ispezione dell’hard disk sequestrato, gli agenti pensavano di trovare i video del reato su cui stavano indagando, invece si sono trovati di fronte delle immagini raccapriccianti, video pornografici anche con bambine molto piccole, 1.000 files pedopornografici tra video e foto che il 64enne custodiva gelosamente, insieme alle belle foto di famiglia con figli e nipoti.
La successiva perquisizione domiciliare ha portato al sequestro di computer, telefoni ed altri supporti informatici che verranno ispezionati con i dovuti accorgimenti tecnici e le previste garanzie di legge. L’arrestato, vistosi scoperto, non ha più detto una parola, asserendo solo che erano immagini risalenti a 4 anni prima, come se questo giustificasse la sua condotta delittuosa. Dopo le attività d’indagine, l’uomo è stato tratto in arresto e ieri il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’attività investigativa della Polizia di Stato. Adesso sarà cura dei poliziotti scovare all’interno del computer altri files riproducenti immagini pedopornografiche ma soprattutto bisognerà comprendere se parenti o soggetti vicini all’arrestato possano essere stati oggetto di attenzioni sessuali. Sarà cura degli agenti cercare anche di risalire all’identità delle bambine presenti nelle centinaia di immagini e chat che l’arrestato intratteneva con le prede.
La nota di Don Fortunato di Noto
Meter, nel pieno della XXIII Giornata bambini Vittime contro la pedofilia (iniziata i 25 aprile) che si concluderà il 5 maggio, è stata interpellata per un commento, sulla notizia di oggi (27 aprile 2019): “La Polizia di Ragusa ha arrestato un ragioniere di Vittoria per ingente detenzione di materiale pedopornografico. Personale della squadra mobile ha sequestrato nella sua auto centinaia di foto e video che gli investigatori definiscono «molto violenti e perversi». Sul supporto informatico la polizia ha trovato foto dell’arrestato e chat da lui scritte dove adescava le vittime. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto della Squadra mobile.”.
IL PENSIERO ALLE VITTIME. Don Fortunato Di Noto, presidente Meter, dichiara quanto segue: “Il pensiero va subito alle vittime (di quelle foto e non solo, qualora ci fossero vittime del soggetto arrestato) e rimaniamo fiduciosi, come Associazione Meter che tutela i diritti inviolabili dei bambini, fiduciosi nel lavoro investigativo per l’accertamento ulteriore dei fatti. Aver fermato un soggetto con questo ingente materiale di foto con minori molto violenti e perversi, inquieta per il danno provocato ai bambini.
I bambini sono di tutti, anche quando si accertasse che non sono del territorio.
La riflessione vorrebbe andare oltre, continua don Di Noto, alla luce di questi eventi gravi che vengono resi pubblici.
FOTO VIOLENTE E PERVERSEE SUI MINORI DAL WEB?. Le centinaia di foto molto violenti e perversi. Il filone “pedo hard estreme” è nel web molto florido di non semplice accesso e in molti casi è materiale che deve essere acquistato in canali dedicati. Invitiamo a consultare il Report Meter 2018.
Pertanto, è lecita la domanda: sono foto del web o sono realizzazione autonoma del soggetto, con vittime bambini del posto? Ecco perché, auspichiamo, con le dovute cautele del caso, che si accertino chi sono i minori coinvolti. Le foto sono prese dai circuiti pedopornografici del web? Sono bambini che hanno avuto diretto contatto con il “ragioniere”? Una cosa è certa, le foto rappresentano abusi già avvenuti e si ricordi che l’abuso è sempre abuso e ha conseguenze traumatiche devastanti, psicologiche e fisiche. Normalmente, se si utilizza il web, il soggetto non è mai un isolato. La rete dei pedofili è sempre più vasta e grande di quanto possiamo immaginare.
LE VITTIME. CHI SONO? CHI SA COLLABORI. Pensiamo più alle vittime e auspichiamo che la rete di protezione sia attuata e che ci sia. Al soggetto, a cui è stato convalidato l’arresto, lo invitiamo a non difendere l’indifendibile e collabori per fare chiarezza su questa indicibile e tristissima storia. Un appello è doveroso: si denunci sempre. Chi è stato abusato sia aiutato a denunciare, e chi è a conoscenza non ometta mai la segnalazione e la denuncia; il connivente silenzio è un fatto grave a danno degli innocenti.
PREVENZIONE E INFORMAZIONE. “Con le alleanze educative – conclude don Di Noto – si può prevenire. Si vada, ora, oltre al fatto di cronaca, la vicenda deve sempre di più mettere in campo azioni di prevenzione e informazioni su un fenomeno che non può essere affrontato dopo un fatto di cronaca, ma che ci sia una continuativa azione preventiva. Questo aiuta a salvaguardare la fragile vita dei nostri bambini e minori”.