Lavoratrici della ditta di pulizie senza stipendio: scoppia la protesta al Comune di Rosolini
"Parliamo di lavoratori che non percepiscono quanto loro dovuto da ben cinque mesi" – sottolinea Teresa Pintacorona, segretaria generale della Fisascat Cisl Ragusa Siracusa
(22 novembre 2019)
Stato di agitazione, con sit in davanti al municipio, delle lavoratrici della BSF, l’azienda incaricata del servizio di pulizie del comune di Rosolini. La protesta è stata indetta dalla Fisascat Cisl, visto il perdurare dei mancati pagamenti degli stipendi. Una vertenza che si trascina da lunghi mesi e la concomitanza delle festività natalizie sempre più vicine e la prospettiva per le famiglie coinvolte di continuare a non poter far fronte alle più elementari esigenze quotidiane non fa che aggiungere criticità ad una situazione già abbastanza tesa. “Parliamo di lavoratori che non percepiscono quanto loro dovuto da ben cinque mesi” – sottolinea Teresa Pintacorona, segretaria generale della Fisascat Cisl Ragusa Siracusa. “L’esasperazione, alla vigilia ormai delle prossime festività natalizie, – aggiunge la Pintacorona – è evidente e gli oltre dieci dipendenti della società che gestisce il servizio questa mattina hanno manifestato sotto la sede del Comune. Il Comune da ben ventiquattro mesi non versa la quota fissata dai Sal ogni anno. Rivolgersi alla committente, il Comune, a questo punto è l’ultimo e necessario passaggio per garantire la dignità di questi lavoratori. Permanendo lo stato di agitazione – conclude la segretaria della Fisascat territoriale – attendiamo adesso la scadenza di martedì prossimo, giorno in cui il sindaco, come da garanzie assicurate questa mattina al termine dell’incontro, dovrebbe versare almeno una parte della quota dovuta”.
Una vicenda che nel frattempo ha avuto un unico risvolto positivo nei confronti della Città di Rosolini, perché le lavoratrici della BSF, nonostante l’esasperazione hanno deciso responsabilmente di non interrompere il servizio, ritenuto essenziale per l’igiene e il decoro di uffici comunali. A questo punto c’è solo da attendere la prossima settimana per capire se troverà attuazione quanto promesso dal primo cittadino di Rosolini, e cioè il versamento di parte degli stipendi pregressi. Una risoluzione che, per ironia della sorte e come da anni accade per ogni categoria di lavoratori costretti ad inasprire la propria protesta anche con gesti eclatanti, potrebbe sembrare più un regalo di Natale che, al contrario, la realizzazione di un diritto acquisito.
Nadia Germano Bramante